Società e Costume
Domenica 02 Gennaio 2011
L'Estonia crede nell'Euro
E' la stella numero 17
Il piccolo Paese baltico ha adottato la moneta unica europea, in barba alla crisi e alla scaramanzia che la vede arrivare dopo sedici altre nazioni. Ha i conti in ordine e aspira a una sempre maggiore integrazione con il nucleo trainante del Vecchio Continente
TALLINN - La compagine dell'euro si allarga ancora. Malgrado le turbolenze che hanno investito il Vecchio Continente, dal primo gennaio l'Estonia è diventata il diciassettesimo Paese membro della moneta unica.
E l'adesione del piccolo Paese baltico riveste un valore altamente simbolico per dimostrare che il più importante progetto finanziario della storia europea resta appetibile malgrado la peggior crisi del dodici anni di storia dell'euro.
Una gran parte della società estone considera la moneta unica come il coronamento di un ventennio di integrazione occidentale che è iniziata nel 1991 quando il paese ottenne l'indipendenza.
E anche le recenti tensioni sui mercati non hanno cambiato tale atteggiamento. "Senza alcun dubbio unirsi all'eurozona è il più
importante risultato del governo", ha dichiarato il primo ministro estone Andrus Ansip, secondo il quale tale partecipazione "porterà più posti di lavoro, pensioni più alte e una crescita economica più elevata. E ci darà stabilità".
L'Estonia è un modello europeo per i conti in ordine: sette bilanci consecutivi in attivo a partire dal 2002 e il più basso livello di rapporto debito/ Pil.
Le banconote e le monete in euro sono state introdotte il primo gennaio 2002 in dodici Paesi Ue. Da allora, altri quattro Paesi hanno adottato la moneta unica: la Slovenia il 1 gennaio 2007, Cipro e Malta il 1 gennaio 2008, La Slovacchia il 1 gennaio 2009 e l'Estonia appunto il 1 gennaio di quest'anno.
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