L’ex comandante: «Ero scomodo
Non ho manomesso il cartellino»

A Montano Lucino il capo dei vigili licenziato non ci sta a passare per il “furbetto” del Comune. “Spara” a zero contro gli amministratori.

Dopo tre anni di udienze e sentenze al Tribunale di Como e in Corte di Appello di Milano, la decisione dei giudici ha confermato le ragioni del licenziamento di Claudio Cecchini, responsabile della Polizia locale, respingendo i ricorsi presentati e la richiesta di reintegro in servizio. Secondo i Tribunali dunque l’amministrazione comunale ha avuto ragione.

Claudio Cecchini, commentando quanto vissuto in questi tre anni non è d’accordo con quanto stabilito dai giudici e dice quel che pensa. Cecchini, classe 1958, da tre anni non lavora: «Ma non hanno mai provato che sono stato io a manomettere la timbratrice, hanno detto menzogne per arrivare al loro obiettivo, e posso dimostrarlo. Io ero in servizio. Lo hanno fatto apposta, non godevo della simpatia degli amministratori, così come con il responsabile dell’ufficio tecnico, con cui ho avuto più volte delle divergenze sul lavoro».

Il sindaco Alberto Introzzi riconferma che: «Cecchini è risultato soccombente sia in ricorso a Como, sia in appello a Milano, è stato accertato che sono state alterate le operazioni del timbratore, tutte da lui. La commissione disciplinare ha lavorato bene, facendo tutto nei termini che la normativa prevedeva».

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