Cronaca
Domenica 10 Gennaio 2021
L’intervista del Papa al Tg5
«Il vaccino si deve fare, opzione etica»
Sarà trasmessa questa sera, domenica 10 gennaio: C’è un negazionismo suicida inspiegabile. La settimana prossima inizieremo in Vaticano: io mi sono prenotato»
Papa Francesco nell’intervista al Tg5 che sarà trasmessa questa sera (domenica 10 gennaio) sull’ammiraglia Mediaset. «C’è un negazionismo suicida inspiegabile. La settimana prossima inizieremo in Vaticano: io mi sono prenotato».
«Io credo che eticamente tutti debbano prendere il vaccino, è un’opzione etica, perché tu ti giochi la salute, la vita, ma ti giochi anche la vita di altri». Anche Papa Francesco si sottoporrà al vaccino contro il Covid 19 e ad annunciarlo è lui stesso, in una lunga intervista concessa a Canale 5 e che andrà integralmente in onda sulla rete ammiraglia di Mediaset questa sera. Alcuni passaggi sono stati anticipati nella giornata di sabato 9 gennaio.
Nel colloquio con il vaticanista Fabio Marchese Ragona, Francesco mette subito in chiaro il suo pensiero. «C’è un negazionismo suicida che io non saprei spiegare, ma oggi si deve prendere il vaccino», afferma, condannando di fatto i No Vax. Quindi spiega: «La settimana prossima inizieremo a farlo qui in Vaticano e io mi sono prenotato, si deve fare».
Nell’intervista il Papa fornisce una spiegazione semplice del suo consenso ai vaccini: «Quando ero bambino – racconta Bergoglio – ricordo che c’è stata la crisi della poliomelite e tanti bambini sono poi rimasti paralitici per questo, e c’era la disperazione per fare il vaccino. Quando è uscito il vaccino te lo davano con lo zucchero e c’erano tante mamme disperate…Poi noi siamo cresciuti all’ombra dei vaccini, per il morbillo, per quello, per quell’altro, vaccini che ci davano da bambini…Non so perché qualcuno dica: “No, il vaccino è pericoloso”, ma se te lo presentano i medici come una cosa che può andare bene, che non ha dei pericoli speciali, perché non prenderlo?».
In Vaticano la campagna vaccinale è stata annunciata nei giorni scorsi e le disposizioni interne dettagliate sono arrivate con una circolare del 7 gennaio scorso da parte del Governatorato, l’ente cui fa riferimento il Servizio di Sanità e di igiene dello stato vaticano. Ma finora non si conosceva la volontà del Papa di sottoporsi alla somministrazione. Francesco, 84 anni, ha spiegato di essersi messo in lista, dimostrando così di aderire alla campagna vaccinale e di volerlo fare secondo i criteri stabiliti, senza privilegi di sorta.
La priorità sarà data alle categorie fragili, agli anziani e a chi è più strettamente a contatto con il pubblico. Il vaccino (anche se non scritto sulla circolare nè comunicato ufficialmente) sarà quello “Pfizer”, con due somministrazioni di dosi. L’allestimento per le inoculazioni si terrà nell’atrio dell’aula Paolo VI, quella delle udienze pubbliche. Stando alla circolare interna, il vaccino è riservato ai soli aderenti al Fas, il Fondo sanitario vaticano, che si stima abbia qualche migliaio di iscritti dal momento che vi hanno accesso i dipendenti vaticani e i loro famigliari.(Santa Sede e Governatorato, secondo l’ultimo bilancio pubblico, relativo al 2014, contano circa quattromila persone ma ancora non erano stati implementati i piani di ridimensionamento). Nella lunga intervista, il Papa commenta anche i fatti di Capitol Hill, l’insurrezione al Congresso Usa culminata nella morte di cinque persone ma soprattutto in un passaggio di consegne tra il vecchio presidente, Donald Trump, e il nuovo, Joe Biden, assolutamente inedito nella storia americana.
«Anche nella realtà più matura – osserva Francesco riferendosi alla democrazia americana e senza mai citare esplicitamente il tycoon – sempre c’è qualcosa che non va, di gente che prende una strada contro la comunità, contro la democrazia, contro il bene comune. Grazie a Dio questo è scoppiato e si è potuto vedere bene, perché così si può mettere il rimedio. Sì, questo va condannato, questo movimento così, prescindendo dalle persone».
«La violenza – aggiunge il Pontefice – sempre è così, no? Nessun popolo può vantarsi di non aver avuto un giorno un caso di violenza, succede nella storia: ma dobbiamo capire bene per non ripetere, imparare dalla storia».
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