Ambiente
Martedì 22 Settembre 2009
Lombardia, allarme smog:
"Ignorati i limiti superati"
Rapporto di Legambiente denuncia che le polveri sottili assediano le città di mezza Italia e le amministrazioni locali sono refrattarie a prendere provvedimenti. Sotto accusa il traffico
Le polveri sottili insidiano gravemente la salute dei cittadini soprattutto a Napoli e a Ravenna; l`ozono opprime gli abitanti di Novara e Alessandria. Ma queste sono solo le città che svettano in cima alle classifiche delle città più inquinate, ma lo smog non perdona in nessuna regione: dalla Lombardia alla Puglia, dal "polmone verde" umbro alla Campania, l`inquinamento atmosferico in città, causato dal traffico veicolare, aumenta e registra livelli sempre più alti.
Lo denuncia Legambiente, avvertendo: "E mentre i limiti di legge vengono regolarmente superati, quasi nessuna amministrazione prova a prendere provvedimenti".
Nelle principali aree urbane - sottolinea l'associazione - il 70% circa delle emissioni di polveri sottili è attribuibile al trasporto stradale che contribuisce a livello nazionale anche al 64% degli ossidi di azoto, uno dei principali precursori per la formazione dell`ozono estivo.
"È lampante quindi la necessità di intervenire sul numero di auto che ogni giorno si spostano e sostano all`interno delle nostre città creando inquinamento atmosferico ma anche traffico, congestione e peggioramento della vita di chi vive nelle aree urbane", ha dichiarato la direttrice generale di Legambiente Rossella Muroni, sottolineando: "La mobilità sostenibile rappresenta l`unica soluzione attuabile per ricominciare a muoversi, restituire qualità all`ambiente urbano e far tornare le nostre strade spazi pubblici da vivere e non solo piste o parcheggi per le auto".
Lo sfondamento
Secondo i dati di Legambiente sono già 33 le città capoluogo di provincia che a metà settembre hanno oltrepassato il limite di legge annuale di 35 giorni di superamento giornaliero di polveri sottili, con particolare criticità per le città della Pianura Padana ma pure per le aree metropolitane tra cui Firenze e Torino (59 superamenti), Milano (57) e Bari (38). Il PM10 - ricorda l'associazione - "rappresenta uno dei più pericolosi inquinanti atmosferici, sia per la salute umana che per l`ambiente, perché per via dello spessore, queste particelle possono insinuarsi fino a bronchi e bronchioli e raggiungere la regione alveolare".
L'ozono
Nulla di buono nemmeno sul fronte ozono, che seppure con l`abbassarsi delle temperature ha smesso di opprimere i centri urbani, nei mesi estivi ha fatto registrare livelli record: Piemonte, Lombardia e Emilia Romagna in cima alla classifica che annovera pure città del Centro-Sud come Roma (34 superamenti), Matera (61) e Campobasso (59). L`ozono prodotto dalle emissioni dei veicoli a motore, dai processi di combustione e dai solventi chimici infatti, in presenza di un forte irraggiamento solare - avverte Legambiente - può danneggiare la salute degli esseri umani con gravi conseguenze sull`apparato respiratorio e polmonare. Per questo, ricorda l'associazione, "dal 2010 dovrà essere adeguatamente monitorato dalle amministrazioni locali che sono obbligate ad intervenire quando il livello di concentrazione supera il valore obiettivo per la protezione della salute umana di 120 microgrammi al metro cubo, calcolato come media su otto ore".
© RIPRODUZIONE RISERVATA