L'orango è il primate
più "lontano" dall'uomo

Il suo Dna si è evoluto lentamente. È quanto emerge da uno studio pubblicato su «Nature», da un team internazionale guidato da Devin Locke, ricercatore della Washington University School of Medicine di St. Louis (Usa)

NEW YORK Fra tutti, l'orango risulta essere il primate meno simile all'uomo, e, per di più, il più "lento" dal punto di vista evolutivo. È quanto emerge da uno studio pubblicato su «Nature», da un team internazionale guidato da Devin Locke, ricercatore della Washington University School of Medicine di St. Louis (Usa). Gli scienziati, dopo aver sequenziato il genoma di Susie - un esemplare femmina della specie di Sumatra - sulla base dei dati acquisiti, hanno analizzato il Dna di altri 10 oranghi appartenenti alle specie di Sumatra e del Borneo.
Al termine dell'esperimento, hanno scoperto che, rispetto agli altri primati, l'evoluzione genetica dell'orango è stata più "lenta": sarebbe caratterizzata, infatti, da un minor numero di modifiche, duplicazioni e ripetizioni. Hanno anche rilevato che le due specie si sarebbero separate 400 mila anni fa. Nel corso del secondo esperimento, gli esperti hanno confrontato 14 mila geni umani con quelli prelevati da alcuni esemplari di scimpanzé, macaco e orango, scoprendo che quest'ultimo risulta essere, geneticamente, il più "lontano" dall'uomo.

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