Salute
Giovedì 10 Settembre 2009
L'ospedale "virtuale"
salva i presidi montani
L'informatica e lo scambio telematico d'informazioni su esami e qualità delle cure: è il progetto europeo dell'ospedale virtuale che potrebbe salvare i piccoli nosocomi dal gap che li separa dalla grandi strutture
Il programma è di durata triennale e vede Regione Lombardia ricoprire il ruolo di capofila. Coinvolge altre sei realtà alpine europee (Regione Friuli Venezia Giulia, Rhône Alpes, Cantone di Ginevra, Carinzia, Baviera, Slovenia) e prevede una serie di attività indirizzate alla creazione di un "ospedale virtuale delle Alpi", una struttura immateriale che, attraverso una comune piattaforma tecnologica e gli strumenti della telemedicina, sia in grado di unire le competenze dei diversi presidi e del personale medico, di garantire lo scambio e la condivisione delle informazioni sanitarie e in ultima analisi di migliorare la capacità di diagnosi e cura per i pazienti.
Nei territori interessati dal progetto ALIAS - presentato mercoledì 9 settembre in conferenza stampa dall'assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Luciano Bresciani - vivono 80 milioni di persone. Il costo complessivo è di circa 2,5 milioni di euro, messi a disposizione per il 74% direttamente dalla Commissione europea e per la restante parte dai sette partner.
Tra le strutture coinvolte, l'Azienda Ospedaliera di Varese, l'Azienda Sanitaria locale di Tolmezzo, gli ospedali di Grenoble e Lione, oltre a quello di Tarvisio.
"La sfida che ci proponiamo - ha detto Bresciani - è quella di assicurare la stessa possibilità di cura e di sopravvivenza a tutti i cittadini, anche quelli che vivono in aree difficili per varie ragioni come quelle montane. Quello che ci aspettiamo è un miglioramento della sanità ma non solo. Sviluppare nuove tecnologie apre un nuovo spazio anche per le industrie, che potrebbero contribuire a finanziare la ricerca universitaria, ottenendo in questo modo la possibilità di realizzare nuovi prodotti da applicare al sistema sanitario, il quale a sua volta può verificare e certificare questi prodotti. In questo meccanismo, del quale in Lombardia fa parte anche la società Finlombarda per gli aspetti economico-finanziari, tutti possono trarre vantaggi".
ALIAS, è stato ricordato, è in perfetto accordo con la linea di politica sanitaria della Regione, in cui grande importanza è data alle reti di patologia che uniscono i diversi ospedali della Lombardia. "Attraverso lo sviluppo di una più efficace connettività delle infrastrutture a supporto dell'erogazione dei servizi di telemedicina e dell'accesso alle informazioni sanitarie dei pazienti in ambito transfrontaliero alpino - ha sottolineato Bresciani - ci aspettiamo di migliorare la qualità, l'appropriatezza e la sicurezza delle prestazioni sanitarie garantendo quindi una migliore continuità della cura". L'iniziativa ha già ottenuto l'interesse e il supporto di altre istituzioni, a livello nazionale ed europeo.
ALIAS rappresenta una delle prime concrete iniziative intraprese a seguito delle intese siglate da Regione Lombardia con la Regione Rhône Alpes e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia in ambito sanitario e si inquadra nell'obiettivo di promuovere una macroarea europea che favorisca la collaborazione tra enti e istituzioni sui temi della sanità.
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