L’università si stringe
con un sogno: la Ticosa

Razionalizzazione degli spazi e contenimento degli affitti

Già chiuse diverse “filiali”, in attesa del nuovo “cubo” dei chimici

Como

Le università si ritirano in due sole aree, ma senza il Campus il ridimensionamento delle sedi è tutto da rivedere.

Fino all’anno scorso Insubria e Politecnico occupavano almeno quindici diverse strutture sparse per la città. Dall’anno scorso l’Insubria ne ha dismesse cinque con l’obiettivo di razionalizzare gli spazi, risparmiare sugli affitti, concentrarsi in Sant’Abbondio e in via Valleggio. Hanno chiuso le segreterie in via Masia, gli scientifici di via Carloni e via Ciceri, sono stati abbandonati gli uffici di via Garibaldi e proprio ad aprile era fissato l’addio a via Lucini. Anche perché lo stabile serve al Comune, che deve ospitare le classi dell’istituto comprensivo Como centro e del centro per l’educazione degli adulti.

Gli infermieri e il Conservatorio

Il trasloco però non è ancora stato effettuato, l’ateneo si sposterà solo quando il “cubo” dei chimici in via Valleggio verrà completato, probabilmente a settembre. Questa rivisitazione degli spazi è stata possibile anche grazie all’apertura degli uffici di Manicalunga e proprio in previsione del “cubo”. Ma l’università, in centro, si distribuisce ancora a macchia di leopardo. Il vero sogno sarebbe la Ticosa.

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