Cara provincia
Mercoledì 24 Giugno 2009
Ma Berlusconi oggi "rischia" sul fattore tesoro
È immaginabile che il Cavaliere sia ben consapevole che il pericolo vero viene da dentro e non da fuori il palazzo
Dopo la debacle elettorale della sinistra (non parlo di Di Pietro, non è sicuramente di sinistra, ma solo e sempre antiberlusconiano) sedicenti intellettuali affermano che il centro destra è minoranza nel paese, mentre la sinistra con quel che resta del centro casiniano è maggioranza. Di conseguenza Berlusconi dovrebbe prenderne atto e dimettersi, permettendo una nuova consultazione elettorale. Questo nuovo soggetto, anche per D’Alema (che, a sua volta, non ne ha mai indovinata una) dovrebbe comprendere tutti quelli che odiano Berlusconi, cioè da Casini a Ferrero, passando per Bindi, Binetti, Franceschini, Vendola, Giordano, Bertinotti, Pannella, Diliberto, e financo Pecoraro Scanio! Un Prodi (condizionato e con poca o nulla possibilità di azione indipendente) da metterne a capo lo troverebbero di certo, poi al primo inceppo lo getterebbero alle ortiche senza alcun rimorso. Come poi possano stare assieme Buttiglione, Vattimo e Cacciari, oppure Binetti, Pannella e Diliberto, oppure Vendola, Ferrero e Casini, oppure ancora Rutelli, Pecoraro Scanio e Bersani, sarà interessante e tragicomico stare a vedere. L’unico collante di questa coalizione è l’antiberlusconismo. In questa strana e brancaleonica alleanza di fedifraghi non si riesce a capire cosa ci facciano alcuni cattolici. Passi per Franceschini, obnubilato dal suo odio per Berlusconi, ma tutti quei cattolici che militano nel Pd e quelli che hanno votato Pd non si chiedono come potranno convivere con coloro che odiano la religione cattolica?
Carlo Passarotti
Il problema per Berlusconi non sono i nemici, ma gli amici. Ne conta molti degli uni e degli altri, non riesce neppure lui invece a far di conto tra quanti gli si dicono amici e sono invece nemici. Se si dovesse arrivare al governo d’emergenza di cui ogni tanto qualcuno chiacchiera, a darvi corpo sarebbero esponenti d’entrambi gli schieramenti, centrosinistra e centrodestra. Senza l’apporto dei secondi, non risulterebbe d’alcuna portata la presenza dei primi. È immaginabile che Berlusconi sia ben consapevole, come tutti quelli che si sono circondati d’una imponente corte, che il pericolo vero viene da dentro e non da fuori il palazzo. È anche immaginabile che sappia quanto poco affidabile si riveli spesso il giuramento di fedeltà in un’alleanza politica. Ed è infine immaginabile che sappia quanto sia vero che chi trova un amico trova un tesoro; ma quanto molto di più lo sia che chi trova un tesoro trova un amico. E se ne trova uno maggiore, l’amico diventa un fatto minore.
Max Lodi
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