Cara provincia
Venerdì 27 Febbraio 2009
Ma dove vai, se l’amalgama non ce l’hai?
Piccola metafora calcistica per decifrare le vicende politiche comasche
Dopo i recenti fatti e le dichiarazioni del più autorevole leader cittadino rilasciate a mezzo tv o stampa forse ho capito meglio come vanno le cose in politica.
Non disponendo però del linguaggio politichese cerco di spiegare che cosa ho capito ricorrendo ad un linguaggio calcistico che mi è più familiare.
Ci sono squadre vincenti che cambiano giocatori con l’obiettivo di migliorare le prestazioni. Ci sono poi squadre meno vincenti che ricorrono a cambi anche nel corso del campionato grazie al mercato di gennaio, in cui con decisioni rapide e mirate cercano di rinforzare la squadra.
In alcuni casi, pure nelle squadre vincenti si cambia anche l’allenatore...Ci sono però giocatori ribelli che non accettano il trasferimento. La maggior parte viene convinta grazie alla promessa di un incremento dell’ingaggio; altri, più cocciuti, non ci sentono e vanno a finire fuori squadra.
Ovviamente alla fine del mercato tutti promettono prestazioni e risultati migliori. I nuovi acquisti giocheranno nel ruolo in cui rendono meglio. Nei tifosi aumentano le speranze per un risultato pari agli obiettivi.
E’ sicuro che così vanno le cose nel calcio, ma forse non solo. Ho capito bene? Forse è proprio così anche in politica, a parte qualche piccolo ma non trascurabile "dettaglio".
Cordiali saluti.
Angelo Mambretti
Como
Caro signor Mambretti,
la metafora calcistica regge e dà un tocco grottesco alla faccenda del rimpasto della giunta comasca. Non sappiamo se la squadra sia più forte o più debole, speriamo soltanto che riesca a vincere qualche partita per il bene della città. Ci pare, in tutto ciò, che continui a mancare il collante, il senso del giocare insieme. Insomma, il solito amalgama. E non vorremmo che il sindaco perdesse altro tempo a cercarlo sul mercato come fece Massimino buonanima. «Ci manca l’amalgama? Ditemi dove gioca e lo ingaggio», fu una perla dell’indimenticato presidente del Catania. Bruni lasci perdere. L’amalgama a Como non c’è più dagli anni Settanta. Neppure sulle bancarelle della fiera di Pasqua.
Giorgio Gandola
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