Cara Provincia,
la maleducazione esiste a tutti i livelli e la subiamo un po' tutti, dall'automobile che occupa due parcheggi, in posti in cui già ce ne sono pochi, passando da chi fa finta di non accorgersi della fila e cerca di superare come se niente fosse, fino ai bambini maleducati e arroganti, che altro non fanno se non seguire l'esempio dei genitori.
Tempo fa mi è successo in piscina di dovermi fermare due volte, perché una donna, per non dover rallentare, dato che davanti aveva una persona che nuotava più lentamente, sorpassava, incurante dell'invasione della corsia opposta e relativi pit stop degli altri, per causa sua però: la sua libertà di nuotare come voleva era più importante della stessa libertà della quale avevano diritto tutti gli altri.
Credo che la maleducazione nasca dal non rispetto per l'altro e l'assoluta e unica considerazione solo per se stessi. E questo genera non pochi problemi, aggressività e rancori. Basterebbe così poco per vivere tutti meglio, nel rispetto di noi stessi e dell'altro.
Ilaria Mascetti
Temo che la partita per l'educazione sia una partita persa. Troppo il divario tra le squadre in campo, quella di coloro cui non importa nulla degli altri e quella di coloro cui gl'importa almeno qualcosa. È una questione di coscienza civica: c'è chi la possiede, perché gliel'hanno formata, e chi no. Non adopero a caso il verbo formare. A mancare oggi è soprattutto il processo di formazione dei cittadini e - prima che dei cittadini - degli ultimi arrivati nel nucleo familiare: dei figli, dei giovani, delle nuove generazioni. Se in famiglia non t'insegnano le regole del vivere comunitario, difficilmente le imparerai quando dalla famiglia cominci a uscire.
Neppure la scuola (buona parte della nostra scuola) vi riesce. Il romanziere americano Francis Scott Fitzgerald chiosava questo convincimento scrivendo: l'educazione o s'impara a casa propria o il mondo te la fa conoscere con la frusta. Qualche volta è vero, qualche altra no.
Il mondo t'impartisce lezioni severe, ma ti concede tanta indulgenza. Basta guardarsi attorno per averne conferma: strade e marciapiedi ricolmi di sporcizia, muri d'edifici pubblici e privati anneriti da scritte e raffigurazioni d'ogni tipo, parchi pubblici somiglianti spesso a discariche senz'alcuna regola, monumenti resi irriconoscibili da insistite opere di spray e scalpello, vagoni dei treni e carrozzerie degli autobus insozzati come peggio non si potrebbe.
Basterebbe poco per vivere tutti meglio? Purtroppo no. Ci vorrebbe moltissimo, ed è un moltissimo non reperibile.
Max Lodi
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