“Mamma Rai”a Canzo
Si fa pagare ma non si vede
Visibili quattro canali su 14. «Per i canzesi canone truffa»
“Viva la Rai” è il fortunato motivetto che celebra i fasti della tivù di Stato. E “Mamma Rai” è un modo di dire per indicare la più grande azienda culturale del Paese. Peccato che a Canzo, non proprio un paese sperduto tra le montagne, l’offerta dei quattordici canali digitali della televisione pubblica sia puramente virtuale. Lo sanno bene le famiglie canzesi che, pur pagando il canone, non hanno la possibilità di vedere i film di Rai Movie, né gli eventi sportivi di Rai Sport 1 e 2. O le serie tv che girano su Rai Premium. O documentari e concerti trasmessi sulla rete culturale, Rai 5. Dunque il canone si paga, ma i programmi non si vedono. Una situazione che è peggiorata da quando è stato introdotto il digitale terrestre.
Tra i canzesi c’è molto risentimento. Di pubblicità truffaldina della Rai parla espressamente Gianni Viganò, ex vicesindaco e assessore alla Cultura: «Siamo tempestati dagli spot sugli innumerevoli canali digitali Rai disponibili - sbotta - Peccato che a Canzo, in Alta Brianza, e quindi non certo in una sperduta e isolata valle alpina, si ricevano solo i tre canali canonici e Rainews e niente più. Peccato, perché anche qui si paga un canone identico a quello di Milano, Roma e del resto d’Italia. A me sembra una pubblicità truffaldina».
Anche Mauro Antonelli, esperto di tematiche consumeristiche e residente in paese concorda:«Considerato che paghiamo il canone è scandaloso e vergognoso, visto che Mediaset invece trasmette tutti i suoi canali fin dal 2010. E sono passati più di quattro anni dal passaggio dall’analogico al digitale che avrebbe dovuto risolvere i problemi di ricezione» dichiara Antonelli.
La causa? Mancati investimenti per la copertura della zona. La soluzione? Costosa: «Bisogna comprare un impianto satellitare, con parabola e decoder, ma non tutti vanno bene, si deve prestare attenzione al momento dell’acquisto e informarsi bene con l’installatore». Tra i problemi segnalati in paese, al di là del dimezzamento dell’offerta della Rai, vi sono anche l’impossibilità di mettere i canali nell’ordine voluto senza salti tra il numero di un canale e l’altro e l’impossibilità di registrare un canale mentre se ne sta vedendo un altro. Né è possibile l’aggiornamento automatico del software.
Inoltre il segnale è spesso debole con conseguente blocco delle immagini, specie sui secondi televisori.
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