Società e Costume
Lunedì 24 Gennaio 2011
Mamme al lavoro, un figlio aiuta
Ma non nei primi due anni
Una ricerca della Banca d'Italia smentisce un dato che finora si era imposto: che avere un bambino penalizzasse sul lavoro le donne. Non è così, dicono due economiste, ma i benefici arrivano solo sul lungo peridodo. Con qualche dato negativo...
Lo sostiene, un po' a sorpresa, uno studio condotto da due economiste della Banca d'Italia, Concetta Rondinelli e Roberta Zizza.
Le quali però avvertono che c'è un piccolo ostacolo da superare: si rtata dei primi due anni. La ricerca sugli "Effetti (non) persistenti della fecondità sull'offerta di lavoro femminile", sostiene infatti che molto dipende dalla età del bambino.
In dettaglio, dall'analisi "è risultato che avere un figlio sotto i 23 mesi riduce (anche se non significativamente) la probabilità di una donna di avere un lavoro retribuito, una diminuzione che diventa più netta all'aumentare del numero dei figli".
Però "questi effetti si esauriscono con il tempo, diventano positivi (staticamente azzerati), ciò significa che nel lungo corso la presenza di bambini sembra avere per le madri un leggero effetto di spinta verso il mercato del lavoro".
Ma non tutto va bene per le mamme che lavorano: lo studio ha ricavato che effetti negativi sono registrati sulla qualità del lavoro, come qualifica, tipologia e orario di lavoro.
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