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(Foto di Cusa)
L’attaccante del Como ripensa alla rimonta contro il Genoa al Sinigaglia
Si smuove la classifica cannonieri interna del Como, con Patrick Cutrone che raggiunge Alberto Cerri a quota 7 reti e Leonardo Mancuso che insegue a 6. Non è questa forse la giornata delle graduatorie, ma solo della grande prestazione con cui il Como è riuscito a riacciuffare una partita che sembrava compromessa.
Ed è proprio Mancuso, l’autore del 2-2, a commentare il pareggio contro il Genoa: «Sotto di due reti, sembrava non ci fossero molte speranze per noi. Ma con il carattere, che alla fine diventa la componente preponderante quando c’è da recuperare, siamo riusciti a riprenderli: bene così».
Sono tanti i “perché” di una rimonta riuscita, ma che sembrava impossibile, anche in considerazione della grande squadra che il Como aveva di fronte: «Il momento non era facile – ammette Mancuso -, poi abbiamo spinto e l’ingresso di un attaccante in più ci ha dato una mano per essere più alti in attacco: obiettivo raggiunto. Il tridente? Si può fare se c’è disponibilità al sacrificio».
E addirittura, dopo il 2-2, il Como ha chiuso in attacco a caccia anche della terza rete: «Ci poteva pure stare un terzo gol, gli episodi possono girare anche bene quando la squadra è in fiducia. Ma bisogna essere anche molto onesti: il Genoa ha dimostrato di essere una grande squadra, il pareggio alla fine è giusto. Ma aver chiude in attacco è stato comunque un ottimo segnale».
Infine, Mancuso non nasconde l’emozione di giocare contro grandi giocatori: «Per noi è stato un gran bel test, contro una squadra che sta dimostrando tutto il proprio valore. Il risultato ottenuto è motivo di grande fiducia per tutti noi, abbiamo dimostrato di poter affrontare bene anche grandi squadre».
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