Società e Costume
Lunedì 20 Settembre 2010
Marea nera, pozzo sigillato
E si spera sia per sempre
Dopo mesi di tentativi, la Bp è finalmente riuscita a cementificare la falla. Obama è il primo a esultare: "Restiamo impegnati a fare tutto il possibile affinché le coste del Golfo si risollevino completamente dalla catastrofe"
WASHINGTON - "Possiamo finalmente annunciare che
il pozzo Macondo è stato finalmente sigillato". E' l'annuncio che tutto il mondo si attendeva. Che i vari tentativi per tappare la voragne inquinante siano andati finalmente a buon fine lo ha dichiarato in un comunicato l'ammiraglio in pensione Thad Allen, punto di riferimento di Washington per le operazioni di contenimento della crisi nel Golfo del Messico.
"Dopo mesi di operazioni sotto la direzione e l'autorità della squadra scientifica e di ingegneria del governo americano Bp è riuscita a cementare il pozzo", ha precisato. L'operazione di cementificazione è stata possibile grazie ad un pozzo di sostegno scavato in questi mesi che, intersecandosi con quello danneggiato, ha potuto iniettarvi fango e cemento.
Alla notizia che il pozzo è stato tappato, il presidente Barack Obama ha... stappato (scusate il gioco di parole) una bottiglia del migliore champagne tenuto in fresco alla Casa Bianca. Ufficialmente, ha sottolineando che è stata vinta una "tappa importante nella lotta contro la marea nera".
Tuttavia, le (brutte) sorprese sono sempre in agguato. E Obama, facendo gli scongiuri, ha aggiunto: "Restiamo impegnati a fare tutto il possibile affinché le coste del Golfo si risollevino completamente dalla catastrofe".
Finisce così la peggior crisi ecologica della storia degli Stati Uniti, cominciata cinque mesi fa con l'esplosione della piattaforma Deepwater Horizon di Bp, che provocò la morte di 11 operai.
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