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Martedì 18 Giugno 2013
Mariano, omicidio Teresa
«Volevano gettare la foto»
Dieci anni dopo, in città non resta un ricordo della tragedia
Nel punto dove venne accoltellata è cresciuto un tiglio
Non è il cuore nero spray sul muro vicino al sottopasso della ferrovia. Non è il fiore bianco selvatico che ricorda tanto un giglio, aggrappato a una recinzione di plastica, all’imbuto del viottolo inghiottito dal futuro, diventato strada.
Teresa Lanfranconi, 16 anni, uccisa con un coltellino alla gola da Giovanni Gambino - 29 anni, di Anzano del Parco, in gita a Gardaland dopo l’omicidio, 17 anni e 8 mesi di condanna, qualche anno in carcere a Vigevano, Pavia, ora nell’ospedale giudiziario di Castiglione delle Stiviere, Mantova - è come se fosse ai piedi di quell’anonimo tiglio, vicino al cancello di una ditta.
Nell’anniversario di quel 18 giugno 2003, il ricordo è solo nella memoria di chi può rievocare. Mariano si è trasformata. Le tracce visibili di quel dolore collettivo, oggi, sono scomparse. La stradina dove a malapena passava un motorino ha una corsia per parte. Attorno, la volumetria ha gonfiato i bicipiti. Appartamenti, bar, edicola, parcheggi, un supermercato. Il passato non è più nel presente.
A dirla tutta, c’era una foto. Ma è stata tolta. Perché poi sono arrivati gli operai, e il simulacro del bel volto di Teresa rischiava di fare una brutta fine.
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