Medico comasco dell’Italia
«Medaglia a St.Moritz? Si può»

Andrea Panzeri: «Siamo molto ottimisti per le prossime gare – dice il medico comasco -, il morale è tutto sommato ancora alto»

Piange il medagliere dell’Italia ai Mondiali di sci a Saint Moritz, ma domani partono le discipline tecniche: gigante e slalom maschili e femminili, per chiudere la rassegna iridata e risollevare le sorti di un Mondiale che, alla vigilia, vedeva gli azzurri tra i sicuri protagonisti.

Fiducia

«Ma siamo fiduciosi, abbiamo nomi importanti in gara per gli ultimi giorni di gare», dice Andrea Panzeri, comasco, responsabile medico della Nazionale. È con lo staff a Samedan, lontano dal caos della rinomata località sciistica. Ne ha visti tanti di Mondiali e di Olimpiadi, in presa diretta, vivendo fianco a fianco con gli atleti. E l’esperienza gli insegna che, non sempre, i favoriti alla fine vincono per forza. «Quando ci si gioca tutto in una gara, spesso l’atleta outsider riesce a primeggiare, è successo tante volte».

E anche in questo Mondiale in Engadina, il momento di forma sta pesando più del nome. L’Italia, poi, non è stata particolarmente fortunata, con alcuni forfait di peso nella velocità, su tutti quelli di Christof Innerhofer (frattura del perone) e Nadia Fanchini (rottura dell’omero): «Siamo molto ottimisti per le prossime gare – dice il medico comasco -, il morale è tutto sommato ancora alto. Speriamo di avere indietro un po’ della fortuna che, tra meteo, infortuni e piccoli incidenti hanno condizionato discese e super G, per non parlare dei quarti posti di Paris in combinata e di Goggia in discesa. Piazzamenti di spessore, ma pur sempre quarti posti… Purtroppo non siamo riusciti a confermare, per molti motivi, i tanti podi ottenuti in Coppa del Mondo prima di Saint Moritz».

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