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Sabato 07 Marzo 2009
Meno regole, più cemento ma più case
Piano edilizio anticrisi del governo
Berlusconi sta preparando un piano edilizio che porterebbe a più case popolari per giovani e famiglie in difficoltà, ma consentirebbe aumenti delle cubature del 20% o del 30% se si abbattono vecchi edifici. Saranno previsti meno vincoli normativi e concessionari e sgravi fiscali
Sono questi i punti salienti del piano per l'edilizia che il premier Silvio Berlusconi sta mettendo a punto per mettere un turbo all'economia.
Si tratta in realtà di due provvedimenti legislativi: una bozza di progetto di legge da far approvare a tutte le Regioni del centrodestra, in testa Veneto, Lombardia e Sicilia e un secondo provvedimento di cornice giuridica, da varare in Consiglio dei ministri, che snellisca le procedure e modifichi il rapporto fra imprese, cittadini e pubblica amministrazione in tema di costruzioni.
Nel dettaglio il progetto di legge regionale, che il Veneto potrebbe discutere già la prossima settimana, oltre alla possibilità di ampliare le strutture esistenti concede uno sconto del 20% in generale e del 60% se si tratta di prima abitazione per i contributi di costruzione. Invece la nuova legge nazionale, che il consiglio dei ministri potrebbe già approvare la prossima settimana, accanto ad un criterio di "concertazione preventiva" per ogni procedura di natura edilizia prevede la sostituzione del permesso a costruire con una certificazione di conformità, da rendere con perizia giurata, da parte di un tecnico. In altro termini un architetto o un ingegnere, su incarico del privato, e assumendosi le responsabilità (anche penali) della dichiarazione, potrebbe a sostituirsi agli attuali uffici comunali di edilizia.
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