Ambiente
Sabato 23 Febbraio 2013
Meno rifiuti e risparmi
con la Doggy bag
Italiani più virtuosi e determinati, anche sulla spinta della crisi, a gettare via meno cibo e a ridurre quindi l'impatto dei rifiuti. E in cucina ci si guadagna: si recuperano vecchie ricette...
Tra quantI hanno ridotto lo spreco, il 59%o lo ha fatto - fa notare la Coldiretti - utilizzando quello che avanza per il pasto successivo, il 40% riducendo le dosi acquistate e il 38% guardando con più attenzione alla data di scadenza. Oltre che a casa - prosegue Coldiretti – si evitano sprechi anche al ristorante dove aumentano gli italiani che non si vergognano di portare via gli avanzi di pranzo o cena o la bottiglia di vino non terminata.
La tradizionale “Doggy bag” - precisa la Coldiretti - sta tornando anche in Italia dopo aver contagiato vip in tutto il mondo, compresa la first lady statunitense Michelle Obama. In Italia - precisa la Coldiretti - a causa degli sprechi dal campo alla tavola viene perso cibo per oltre dieci milioni di tonnellate e si stima che finisca nel bidone della spazzatura circa il 25% di quello acquistato dalle famiglie.
Anche per questo la "Doggy bag" ha un significato più importante. Oltre ad una perdita di risorse, gli sprechi a tavola contribuiscono ad aggravare il problema dei rifiuti prodotti in Italia che sono pari in media a 541 chili a persona all'anno per un totale di 32,5 milioni di tonnellate, dei quali ben quasi un terzo sono di natura organica.
Dimezzare gli sprechi di cibo per il 2020: è l'ambizioso obiettivo dell'Unione europea annunciato dal commissario europeo all'ambiente, Janez Potocniki. Un aiuto potrebbe venire dalla crisi che spinge al risparmio e aiuta a riscoprire le buone pratiche del passato.
Sulle tavole degli italiani tornano ad esempio i piatti del giorno dopo come polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia. Ricette che non sono solo una ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi, ma aiutano anche a non far sparire tradizioni culinarie del passato secondo una usanza molto diffusa che ha dato origine a piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica del territorio come - continua la Coldiretti - la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al sud la frittata di pasta.
I piatti antispreco - conclude la Coldiretti - sono tanti, basta solo un po' di estro e si possono preparare delle ottime polpette recuperando della carne macinata avanzata semplicemente aggiungendo uova, pane duro e formaggio oppure la frittata di pasta per riutilizzare gli spaghetti del giorno prima e ancora la pizza rustica per consumare le verdure avanzate avvolgendole in una croccante sfoglia.
Se avanza del pane, invece, si può optare per la più classica panzanella aggiungendo semplici ingredienti sempre presenti in ogni casa come pomodoro olio e sale per arrivare alla più tradizionale ribollita che utilizza cibi poveri come fagioli, cavoli, carote, zucchine, pomodori e bietole già cotte da unire al pane raffermo. Ma anche la frutta - conclude la Coldiretti - può essere facilmente recuperata se caramellata, cotta per diventare marmellata o semplicemente in macedonia.
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