Mense, l’assessore: «Uno stop
inatteso. Ma non scarico nessuno»

La cucina unica non si fa. Silvia Magni spiega cosa è accaduto. E rilancia l’idea di usare un edificio all’ex Sant’Anna.

Como

Ci aveva messo la faccia, come si dice in questi casi. Silvia Magni, vicesindaco e assessore alle Politiche educative, aveva incontrato in prima persona i genitori per provare a convincerli della bontà del progetto che prevedeva la realizzazione di una cucina unica al servizio delle mense scolastiche, a Prestino. Un progetto improvvisamente congelato, a dispetto della corsa - con annesse polemiche - per inserire nel recente assestamento di bilancio i fondi necessari. A decretare lo stop sono stati proprio i costi, saliti di mezzo milione tra la stima dell’ufficio tecnico comunale (700mila euro) e il progetto messo a punto da esperti esterni (1,2 milioni). I soldi non bastano più e così la giunta ha annunciato che il nuovo assetto non partirà alla fine di quest’anno ma slitta all’anno scolastico successivo. E la stessa Magni, ora, non nasconde lo stupore per l’improvvisa esplosione dei costi: «Non me l’aspettavo», ammette. «Colpa del dirigente dell’ufficio tecnico? Seguo la linea del sindaco, non scarico nessuno».

Ma è evidente che qualcosa non è andato per il verso giusto, forse è stata sottovalutata all’inizio la portata dell’operazione e non è stato valutato al meglio l’impatto, in termini economici, di lavori e impianti per una cucina industriale: «Ci hanno accusato di voler decidere senza avere in mano informazioni dettagliate, invece è accaduto il contrario - dice Magni - Solo quando abbiamo visto il progetto definitivo abbiamo preso la decisione ufficiale, quella del rinvio. Abbiamo accelerato nei mesi scorsi perché si erano finalmente create le condizioni per cambiare il modello di gestione del servizio, poi lo scenario è cambiato. Ora valuteremo se la cifra di 1,2 milioni si può abbassare pur realizzando la cucina sempre a Prestino, l’alternativa è trovare un altro immobile adatto, non comunale. Avevamo fatto un sopralluogo all’ex Sant’Anna in via Napoleona e forse val la pena valutare di nuovo questa opzione. Così si sprecano i soldi investiti per fare il progetto su Prestino? No, è un progetto “a moduli” e si può utilizzare anche per un’altra sede». Intanto bisognerà gestire ancora la preparazione dei pasti con oltre 40 lavoratori a tempo determinato, soluzione bocciata dall’Inps: «Credo che, di fronte a un’amministrazione che sta lavorando per risolvere la questione, gli enti preposti possano consentirci un’ultima volta di procedere con assunzioni a termine».

Resta, sotto traccia, il malumore di alcuni assessori e consiglieri per la brutta figura rimediata. Nel mirino finiscono soprattutto l’assessore Savina Marelli (ha spinto più di tutti su questo progetto) e il dirigente Antonio Ferro, responsabile dell’ufficio tecnico.

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carlo sampietro

9 anni, 1 mese

Ma si signor vice sindaco, teniamoceli tutti questa manica di incapaci. Anzi, al momento opportuno, quando si decidono i premi, ricordiamoci di loro, di quelli che fanno fatica a fare 2+2 o la O con il bicchiere. Teniamoceli stretti che fuori dal sicuro impiego comunale non li vorrebbe nessuno. Fa ridere al cinema la storia narrata da Cecco Zalone, specchio veritiero di alcuni dirigenti la cui manifesta incapacità si è più volte palesata.

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