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Venerdì 04 Maggio 2012
Metti una sera a cena
con il Futurismo
Zang zang tumb tumb non saranno gli scontri dell'Assedio di Adrianopoli di Marinetti, ma quelli dei mestoli e delle padelle. Succede venerdì sera all'Osteria della Buona Condotta di Ornago, dove Matteo Sicibilia rispolvera il ricettario dei futuristi per una cena speciale. Tra polibibite, traidue e un po' di peralzarsi.
Tanto guasconi e tanto impegnati nel fare rumore, anche sociale, erano gli accoliti di Filippo Tommaso Marinetti che all'inizio del secolo scorso dedicarono molti dei loro sforzi proprio alla tavola. Prima in Francia grazie alla complicità di Jules Maincave che aveva già abbracciato le scalmane culinarie degli italiani in Oltralpe fino a litigare con chi si sarebbe potuto opporre ad «avvicinare elementi oggi separati da prevenzioni senza serio fondamento». Sentite l'aria di nouvelle cuisine? Be', non vi sbagliate. Gli accostamenti imprevisti e dissacranti che dopo la svolta della metà del secolo sarebbero diventati la rivoluzione nel piatto dettata dalla tour Eiffel erano già tutti nelle visioni dei futuristi. Loro poi decisero di farne un manifesto e di arrivare a farne un libro, uscito per la prima volta nel 1932: ecco, per celebrare degnamente l'ottantesimo compleanno di “La cucina futurista”, il volume delirante e magnifico mandato alle stampe da Marinetti e da Fillia, la Buona condotta ha deciso di portare in tavola un po' di storia e molta letteratura. E di sogni bislacchi, pensati per fare casino e per dire che non tutto era pastasciutta e ragù, spesso predicando piatti volutamente incommestibili.
Non lo fa Scibilia, che nelle teorie marinettiane mette mani e testa e porta in tavola un sogno letterario e futurista. Il 4 maggio (50 euro tutto compreso), e in collaborazione con l'associazione Vini Ribolla di Oslavia, cioè i “vini biologici del futuro”, lo chef di Ornago scrive nel menù “mangia con arte per agire con arte”. Loro, i futuristi, lo facevano fino in fondo: fino a inventarsi un nuovo vocabolario per la cucina, declinando in italiano le parole chiave straniere. Un po' per autarchia linguistica, dati i tempi, un po' per gioco. Ed è un bel gioco. Come il quisibeve al posto del bar (ma lo sanno tutti) oppure il traidue per il sandwich (con buona pace del lord anglosassone che l'ha inventato), oppure la polibibita (sì, cocktail è meglio) e la poltiglia (purée, vince la Francia). O ancora guidapalato (maitre), mescitore (barman), peralzarsi (dessert, vince l'Italia), prestoinletto (grog, vince l'Italia). Prima di andare a letto, presto o tardi, si tratta di prenotare: a Ornago, via Cavenago 2, buonacondotta@ virgilio.it e al numero di telefono 039.6919056.
Massimiliano Rossin
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