Economia / Lago e valli
Mercoledì 20 Novembre 2013
Minaccia dalla Svizzera
Aggravi fiscali per i frontalieri
In Ticino si avvicinano novità poco positive per i lavoratori italiani
Più tasse per i frontalieri. È la linea che sta emergendo, sull’onda del’iniziativa dell’Udc.
Una stretta fiscale, quella che si prospetta per i frontalieri, anche secondo “Il Corriere del Ticino”, che analizza la situazione politica e i suoi effetti sul contesto economico e lavorativo.
Per il Cantone in effetti si avvicinano novità per i lavoratori che arrivano da oltre confine: sono quasi 59mila quelli italiani, di cui il 40% dalla provincia di Como.
La scintilla è un’iniziativa dell’Udc (primo firmatario Marco Chiesa): si chiede di aggiornare il moltiplicatore comunale per il calcolo delle imposte alla fonte.
Alla base questo conto:oggi l’imposta dei frontalieri viene calcolata secondo l’onere fiscale medio del Cantone, che per il 2013 è del 78%. La proposta è di cambiare criterio e usare piuttosto il moltiplicatore massimo del 100%. In concreto, per i frontalieri si tradurrebbe in un n aumento dell’onere fiscale comunale del 28%. Che significa una ventina di milioni di franchi di nuove entrate per il Canton Ticino.
Una proposta che pare riscuotere successo nella Commissione tributaria, tant’è che il presidente Giancarlo Seitz ha dichiarato al ”Corriere del Ticino”. «La posizione è praticamente unanime. Abbiamo già designato Michela Delcò Petralli (verdi) come relatrice. Intendiamo procedere celermente».
L’intenzione è anzi di tornare in aula con questo tema prima della fine dell’anno.
Il Governo, è vero, aveva già scartato una proposta che appesantisse il carico fiscale sui frontalieri. Tuttavia, questa volta l’operazione potrebbe andare in porto. E non solo perché c’è appunto questa unità di intenti che sembra farsi strada.
Secondo l’esperta della commissione parlamentare, Sabina Rigozzi, la maggiore possibilità che si individua è legata a una considerazione: rientrebbe nell’autonomia tariffale dei Cantoni.
A questo punto l’ultima parola toccherà al Tribunale federale. E i frontalieri comaschi guardano preoccupati.n
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