Molteni gioca il jolly per la giunta
«Gaddi assessore alla Cultura»

Il candidato sindaco del centrodestra: «Persona competente su un tema cruciale» - L’esperto: «Ritorno delle grandi mostre, sistema museale, polo del razionalismo all’Uli, eventi»

Il candidato sindaco del centrodestra Giordano Molteni gioca il jolly, che ha il nome di Sergio Gaddi .

Ieri ha annunciato che in caso di vittoria, il ruolo di assessore alla Cultura sarà affidato proprio all’”inventore” delle grandi mostre a Villa Olmo. E non a caso per l’annuncio è stata scelta proprio la villa settecentesca.

Molteni ha esordito dicendo che «tutti i gruppi che mi supportano si sono spesi sulla cultura come tema importante per la città, che deve puntare sempre di più sull’economia della bellezza». Ha ricordato il convegno organizzato da FdI, l’annuncio della Lega sull’apertura della Casa del fascio e l’evento che Forza Italia ha in programma per domani sull’Uli (la palazzina oggi occupata da Ats) e poi ha detto che in caso di vittoria «la parte culturale sarà affidata a una delle persone più preparate in città, ma anche a livello nazionale e con esperienza all’estero». Gaddi, quindi, se Molteni sarà il prossimo sindaco, tornerà ad occuparsi di cultura ed eventi dopo dieci anni lontano da Palazzo Cernezzi, nei quali ha assunto posizioni critiche anche nei confronti dell’amministrazione Landriscina. Un’indicazione che va al di là dei partiti , in quanto Gaddi è una scelta personale e “tecnica” del sindaco.

«Ringrazio Giordano Molteni, persona seria che conosco da molto tempo. per la stima. Dopo dieci anni non sarò costretto a dimostrare quello che è stato fatto nell’ambito culturale dal 2002 al 2012 - ha detto con una battuta -. Villa Olmo deve essere il volano in grado di attirare il consenso su tutto il resto. Quando parlavo di indotto delle mostre, sembrava che fossi un marziano, oggi è certificato da tutti e va da 3/4 a 20 volte. L’arte e la cultura devono essere emozione: le esperienze si ricordano e si raccontano quando ci si emoziona». Gaddi ha poi chiarito di voler puntare su Villa Olmo («tra i migliori centri espositivi europei per il connubio tra edificio, parco e lago») con il ritorno delle grandi mostre d’arte («patrimonio di tutti, la politica serve a realizzarle»), ma non solo. Ha puntato sulla «cultura del fare, delle cose concrete» e chiarito la necessità di «gestire tutta la rete dei musei come un grande organismo che va messo a sistema». E ancora ha parlato del recupero della palazzina Uli come di «un progetto rivoluzionario, il grande fulcro di un’isola del razionalismo» e ha sottolineato la necessità di «eventi e vitalità», ricordando i suoi cartelloni estivi “Es.Co”. «Como – ha concluso – ha potenzialità straordinarie e oggi è al centro dell’attenzione, essendo nella lista dei luoghi più desiderati al mondo: ora più che mai bisogna puntare sulla cultura e sulla bellezza. Perché farlo? Perché conviene a tutti».

Molteni ha ripreso poi la parola per spiegare i motivi dell’annuncio: «Voglio che i comaschi sappiano da subito quello che è uno dei nostri punti cardine per il futuro e che sarà affidato a Gaddi se mi daranno fiducia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA