Responsabili di questo servizio ospedaliero ed extraospedaliero sono due medici, Franco Mascia e Maria Rosa Viganò e un'infermiera per ogni turno. “Prima di mandare a casa un paziente che deve sottoporsi a dialisi –hanno spiegato- il paziente stesso va addestrato. E non solo lui, ma anche i suoi famigliari o chi vive con lui”. La clinica nefrologica del San Gerardo è infatti dotata di quattro posti tecnici dedicati all'addestramento dei nuovi pazienti: ci sono apparecchiature dialitiche dedicate ma semplificate nella gestione, con comandi a distanza e programmi guidati a monitor. Non tutti i pazienti, tuttavia, possono usufruire di questo “servizio a domicilio”, ma esiste invece una commissione che per il momento ha selezionato 11 pazienti seguiti a domicilio: “In genere –hanno sottolineato i medici- il paziente a cui è proposta tale metodica è in genere un paziente tendenzialmente giovane, motivato, in buone condizioni cliniche. È necessario comunque l'ausilio di un partner che può essere il marito, la moglie, un figlio, i genitori che viene debitamente addestrato presso il centro. Poi viene presa in esame anche l'abitazione del paziente per valutarne l'idoneità e programmare i lavori idraulici ed elettrici da effettuare per installare l'apparecchiatura della dialisi”.
Il tutto a costo zero per il malato e la sua famiglia perché anche le spese vive (elettricità ed acqua) vengono mensilmente rimborsate. Inoltre medici e infermieri rimangono sempre a disposizione anche telefonicamente, per eventuali consulenze di natura tecnica o cinica. “I vantaggi della cura a domicilio –chiariscono i medici-sono, prima di tutto, la possibilità per il paziente di organizzarsi la giornata al fine di rendere il più possibile normale e tranquillo il tempo della seduta. I vantaggi clinici consistono poi nella riduzione del rischio di contrarre infezioni ospedaliere”.
E.L.
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