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Mercoledì 08 Settembre 2010
Monza dichiara guerra a Roma
La politica ruba la scena al Gp
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Politica - Ecco perché la presentazione del Gp è stata l'occasione irrinunciabile per la resa dei conti, con accuse neanche velate di tradimento, di speculazioni e magheggi sbattuti in faccia al politically correct. Manco a dirlo, è stata proprio la politica romana a finire nel mirino. Ma ancor prima, e ancor di più, la posizione di una classe dirigente «senza coraggio di aprire bocca» o «complice di Roma con il suo silenzio», ha accusato Mariani. «Perché il Gran premio a Roma è un pretesto per i palazzinari», gli ha fatto eco Allevi. Che ha rincarato accusando Alemanno «che come sindaco della capitale dovrebbe rispettare e aiutare il resto del Paese. Allora sì che sarebbe un gran sindaco, ma così lacera il Paese».
Attacco - Singolar tenzone anche con Beghella, chiamato in causa in un duello verbale dai toni di fuoco: «Le parole del direttore tecnico dell'autodromo sulla possibilità di coabitazione tra i due Gran premi sono inaccettabili», ha spiegato. Poi, guardandolo in faccia, ha aggiunto: «Lei dovrebbe difendere Monza. Se io avessi fatto quelle dichiarazioni sul mio posto di lavoro sarei stato licenziato per giusta causa il giorno dopo».
Difesa - Laconica la replica dell'interessato: «Di battaglie ne abbiamo fatte tante e siamo pronti a farne ancora. Le trascrizioni delle mie dichiarazioni sono a disposizione». Attacchi diretti e frontali, che si lasciano dietro solo macerie. Il futuro dell'autodromo, dopo martedì mattina, è tutta da ricostruire. Da capire resta solo chi sarà a gettare le fondamenta da questa ground zero. Troppo facile attendersi fuoco e fiamme per il prossimo rinnovo Sias.
Stefano Arosio
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Monza, la presentazione dell'81esimo Gp di formula 1