Società e Costume
Giovedì 26 Maggio 2011
Nazisti cercarono di insegnare
ai cani a scrivere e a parlare
Secondo i documenti di archivio ritrovati da Bondeson - autore di un libro sui "cani meraviglia" della Storia - il progetto avrebbe avuto qualche successo: alcuni cani avrebbero imparato a "scrivere" battendo le zampe o abbaiando un certo numero di volte per ogni lettera
Il progetto «Wooffan» prevedeva l'utilizzo dei cani per lo sforzo bellico, per esempio usandoli come guardie liberando così uomini da inviare al fronte: per questo venne istituita a Leutenburg già negli anni Trenta una speciale scuola, la Tier Sprechschule, che continuò a funzionare durante tutta la Seconda Guerra Mondiale.
Secondo i documenti di archivio ritrovati da Bondeson - autore di un libro sui "cani meraviglia" della Storia - il progetto avrebbe avuto qualche successo: alcuni cani avrebbero imparato a "scrivere" battendo le zampe o abbaiando un certo numero di volte per ogni lettera; un terrier di nome "Rolf" avrebbe addirittura scritto poesie e chiesto a una nobildonna in visita alla scuola se fosse in grado di scodinzolare.
Altri sarebbero stati addirittura in grado di imitare la voce umana (ovviamente «mein Fuehrer» faceva parte integrante del vocabolario, insieme a «ho fame»). Il progetto - che contava sul patrocinio dello stesso Hitler, un amante dei cani - affondava le sue radici già negli anni Venti, quando apparvero in Germania numerosi "neopsicologi animali", che ritenevano per esempio i cani capaci di pensiero astratto: questi furono arruolati armi e bagagli dai nazisti, per i quali il legame fra uomo e natura era uno dei capisaldi ideologici del movimento.
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