Nelle nostre cave gli inerti dalla Svizzera

Nelle cave del Comasco è previsto l’arrivo di almeno due milioni di metri cubi di scarti edili

Uggiate Trevano

Niente discariche di inerti in Canton Ticino, tanto più lungo il confine con il territorio comasco come accaduto a Cantello.

Il materiale di risulta da scavi e demolizioni nel Mendrisiotto oltrepasserà direttamente la frontiera e sarà stoccato dalle nostre parti, per riempire i poli estrattivi esausti, cavati per sabbia e ghiaia destinate anche al vicino Cantone.

Risorse pregiate in esportazione. Ma in importazione, rifiuti speciali, come sono considerati i residuati edili: è lo scambio regolato dalla ”intesa di coordinamento transfrontaliero per la gestione di materiali inerti”, firmata nella sede della Regio Insubrica a Mezzana, poco lontano da Chiasso.

«Trovare soluzioni transfrontaliere al problema delle discariche nel Sottoceneri e dei trasporti degli inerti primari, sabbia e ghiaia, dall’Italia verso il Ticino».

Uno scambio fra terra buona ( un milione di metri cubi di sabbia e ghiaia italiane vanno ogni anno in Svizzera) e scarti: dal punto di vista del territorio, chi ci guadagna, in questa partita? «Ci guadagna il Canton Ticino: ammetto che questa potrebbe essere la risposta immediata. Ma è molto parziale», confuta il consigliere Mirko Baruffini.

© RIPRODUZIONE RISERVATA