Società e Costume
Venerdì 12 Agosto 2011
Non li guida solo l'istinto
Gli animali provano piacere
Uno scienziato ha svelato come nel regno animale siano diffusi il sesso non a scopo riproduttivo, la golosità per alimenti al di fuori della normale dieta naturale e anche un certo istinto a "ubriacarsi" cibandosi di frutta fermentata, come fanno diverse specie di uccelli e gli elefanti
NEW YORK - Etologia edonica, è questo il nome che lo scienziato Jonathan Balcombe utilizza per definire il suo studio del piacere nel regno animale, illustrato nel libro "The Exultant Ark: A Pictorial Tour of Animal Pleasure" ("L'arca in esultanza: tour fotografico del piacere animale" in italiano).
Il testo è un'analisi seria sul soggetto del piacere nel regno animale, accompagnato da una serie di fotografie che il New York Times definisce "sorprendenti, comiche, toccanti e tristi".
La tesi di Balcombe è che gli animali sono capaci di provare piacere per tre ordini di motivi. Il primo, il piacere è parte integrante del processo evolutivo tanto quanto il dolore.
"È un modo di migliorare le possibilità di sopravvivenza e la riproduzione", spiega lo scienziato. In seconda battuta, gli animali provano piacere perché sappiamo con certezza che almeno una specie lo fa, gli esseri umani. Infine, Balcombe crede che gli animali sono capaci di provare piacere "perché sappiamo che riescono a provare il dolore".
Nella sua analisi di un aspetto del regno animale che Balcombe descrive come "largamente trascurato", lo scienziato delizia i lettori con una serie di esempi e osservazioni interessanti.
Sul tema del cibo come piacere: "i topi si avventurerebbero in climi sottozero, cercherebbero di attraversare un complicato labirinto per del cibo gustoso (Coca-Cola o paté), non lo farebbero per del semplice cibo per topi".
Mentre per quanto riguarda il sesso, Balcombe sottolinea come il sesso a scopo non riproduttivo sia diffuso anche fra altre razze animali, non solo fra gli essere umani.
Secondo lo scienziato, gli animali fanno anche abuso di sostanze. Non è raro, afferma Balcombe, vedere uccelli o elefanti "ubriacarsi" ingerendo frutta fermentata.
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