Cara provincia
Sabato 06 Giugno 2009
Non rimane che farsi il segno della croce
Il sindaco di Lugo di Romagna ha vietato la posa nel cimitero di monumenti funebri di diverse fogge, in particolare il simbolo cristiano
Seguendo il TG5 delle ore 13.00 sono rimasto colpito dalla notizia che il sindaco di Lugo di Romagna con una ordinanza ha vietato la posa presso il cimitero locale di monumenti funebri di diverse fogge ed in particolare, il simbolo cristiano della croce.
Limitando l’iscrizione sulla lapide di: nome -cognome - data di nascita - i morte ed eventuale fotografia.Tutto questo per non irritare la suscettibilità di altre fedi.
Io ho avuto la fortuna di girare in lungo e in largo la Normandia e in misura inferiore altre regioni della Francia, in tutto questo mio girovagare turistico ho visitato non uno, ma tanti cimiteri militari ed eccetto quelli americani dove si vedono tante lapidi con la stella di David, tutti gli altri portano il simbolo della croce sulle lapidi e nella maggiore dei casi è proprio una croce con inciso il nome del militare caduto, ma voglio precisare che all’ingresso di questi siti di gloriosa memoria (troppe volte dimenticati) c’è sempre una croce che capeggia su tutto.
Alla fine c’è da sottolineare che il sindaco ha inviato una lettera ai diversi Parroci correggendo il tiro e abbassando la mira. Staremo a vedere.
G. Paolo Gabaglio
La trovata del sindaco di Lugo di Romagna (Raffaele Cortesi del Pd) è di quelle che ti lasciano di sasso. Con una delibera ha di fatto dichiarato guerra a tutti i simboli sulle tombe, denotando una furia iconoclasta davvero incomprensibile. Nessun simbolo e nessun motto, con buona pace di tutti, comprese tante vedove inconsolabili che si vedono così defraudate di un’ultima, perenne testimonianza.
Siamo di fronte a qualcosa il cui significato ci sfugge. La croce è il simbolo della fede e della religione cristiana ma è anche il simbolo mistico del sacrificio supremo di Gesù per la salvezza degli uomini. Quindi, sintesi di redenzione, passione e amore. Più laicamente, di civiltà: la nostra civiltà.
Liberi di non credere, di non predicarla nè praticarla, ma perché sconfessarla in un modo così plateale ? Vuoi vedere che anche il primo cittadino di Lugo è rimasto folgorato da quel buonismo tanto di moda che proprio gli islamici, per primi, percepiscono come segno di debolezza. Ma perché, almeno sulla lapide, non ci lasciano scrivere quel che ci pare ?
Di fronte a certe pensate, davvero non rimane che farsi il segno della croce.
PierAngelo Marengo
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