Società e Costume
Domenica 02 Settembre 2012
Oggi il Giappone valuta
se azzerare il nucleare
Oggi il governo giapponese terrà una riunione al gran completo per valutare la politica nucleare, inclusa l'ipotesi e le conseguenze di una dipendenza azzerata
Anche se non sono attese decisioni vincolanti, il premier Yoshihiko Noda e i suoi ministri, riferiscono i media di Tokyo, lavoreranno al dossier delle nuove linee nazionali energetiche e ambientali, considerando tra l'altro la disattivazione di tutti i reattori come obiettivo di medio-lungo termine.
Mentre continuano i sit-in contro il nucleare intorno alla residenza del premier (ieri c'erano 80.000 persone, secondo gli organizzatori), l'esecutivo discuterà le opzioni possibili, con l'apporto dell'atomo a uso civile pari a zero, al 15% o al 20-25% entro il 2030, in rapporto al fabbisogno energetico.
In parlamento si rafforza il fronte anti-atomo: il 'Circolo delle centrali nucleari pari a zerò ('genpatsu o no kaì), promosso dal democratico Shoichi Kondo e dal liberlademocratico Taro Kono, ha raccolto 83 adesioni da quasi tutti i partiti. E, in vista delle prossime elezioni politiche generali, il nucleare si profila come uno dei temi portanti della campagna elettorale.
Il ministro dell'Ambiente, Goshi Hosono, ha tracciato uno schema secondo cui il Giappone dovrebbe aumentare di 6 volte la capacità di generazione elettrica da quattro categorie di fonti rinnovabili entro il 2030, unica via possibile per eliminare le centrali nucleari. «Con sforzi combinati come lo sviluppo dell' energia geotermica su base regionale e degli inceneritori con generatori a biomassa, possiamo ridurre il peso del nucleare», ha osservato Hosono, in un'intervista al quotidiano Nikkei.
L'ipotesi è espandere la capacità elettrica dell'eolico (da 30.000 kilowatt dell'anno fiscale 2010 a 8,03 milioni kw del 2030), del geotermico (da 530.000 kw a 3,88 milioni kw) e dalle biomasse (da 2,4 a 6 milioni kw).
L'ultimo pilastro è quello di onde marine e maree (obiettivo di 1,5 milioni kw), con tecnologie e modalità in fase di studio e possibilmente pronte entro il 2020. Le isole eoliche galleggianti sull'oceano dovrebbero essere sviluppate entro il 2020, con una potenza pari a 8 reattori nucleari.
Attualmente, dopo le quattro unità di Fukushima distrutte dal sisma/tsunami dell'11 marzo 2011, il Giappone conta nel complesso 50 reattori, di cui soltanto due, i n.3 e 4 di Oi (prefettura di Fukui), in funzione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA