Ok della Camera alla mozione pro-frontalieri

Il documento impegna il Governo in vista della ratifica dell’accordo italo-svizzero

«Molto positiva l’approvazione da parte della Camera degli impegni indicati al Governo nella mozione di maggioranza presentata dal Partito Democratico in favore dei circa 62 mila lavoratori frontalieri, alla luce del recente accordo sottoscritto, non ancora firmato dalle due parti e ratificato, con la Confederazione Elvetica». Lo dichiarano i deputati comaschi Mauro Guerra e Chiara Braga a conclusione della votazione avvenuta in tarda mattinata in Aula sui temi del frontalierato.

La mozione afferma «Che il nuovo sistema In via di definizione con l’accordo italo-svizzero e la successiva legge di ratifica non penalizzi i lavoratori frontalieri; che si provveda ad assicurare anche per il futuro ai Comuni di frontiera i trasferimenti compensativi, gli attuali ristorni, in misura almeno pari a quella derivante dal sistema previsto dall’accordo del 1974; che l’eventuale extra gettito in Italia derivante dal nuovo sistema di fiscalità venga destinato allo sviluppo infrastrutturale, alla tutela ambientale ed al sostegno all’integrazione economica, sociale e formativa delle aree di confine; che si introduca un sistema di tassazione forfettario a regime analogo al 5% applicato in occasione della voluntary disclosure, per il c.d. secondo pilastro e per tutte le prestazioni previdenziali sia dei frontalieri attivi che per coloro che sono o andranno in pensione; che si fissino per i lavoratori modalità e tempistiche graduali, diluite e sostenibili per l’armonizzazione fiscale tra cittadini italiani frontalieri compresi entro e fuori la fascia dei 20 km, prevedendo anche l’estensione della franchigia, in termini di permanente agevolazione irpef, anche ai lavoratori presenti all’interno dei limite dei 20 Km; che si richieda un chiarimento formale in merito alle decisioni discriminatorie assunte in questi anni dal Canton Ticino, subordinando l’entrata in vigore del nuovo accordo tra Italia e Svizzera, all’assenza di ogni forma penalizzante e lesiva nei confronti dei cittadini italiani occupati o occupabili e delle aziende italiane interessate al mercato elvetico; che vengano rispettate le norme in materia di riconoscimento delle qualifiche professionali degli artigiani italiani; che si avvii il percorso per la realizzazione dello “statuto del frontaliere” come parte integrante del futuro accordo; che venga con urgenza ribadita l’universalità del sistema sanitario nazionale, e quindi del diritto dei frontalieri ad accedervi senza alcun particolare onere o adempimento burocratico; sono tutte richieste – specificano Guerra e Braga, entrando nel dettaglio dei dispositivi adottati - che hanno trovato un ampio accoglimento e l’intesa del Governo»

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