Opere d’arte nate dagli scarti
Vince un idraulico di Bolzano

Trenta creativi hanno partecipato al concorso organizzato dall’associazione marianese Penta e ospitato nell’atelier della Riva 1920 di Cantù

Trenta artisti in gara, tre vincitori. La mostra d’arte “Reuse: nutrition for planet” si è chiusa sabato sera, con la premiazione delle migliori opere scelte dalla giuria.

L’esposizione, organizzata dall’associazione Penta di Mariano, si è tenuta allo show room Riva 1920, a Cantù, a partire dal 6 giugno.

Il filo conduttore è stato il riciclo: l’unica regola per l’ammissione al concorso era che le opere fossero ottenute da materiale di recupero. E così, in via Milano, i violini si sono trasformati in farfalle, i bidet in motociclette, i tagliaerba in gondole.

Il primo premio è andato a Francesco Del Pero, idraulico di Bolzano, che ha pensato di riutilizzare in chiave artistica gli attrezzi del mestiere. La sua creazione, “Goccia”, rappresenta infatti due motociclette simili alla Vespa, ma è stata realizzata con vecchi impianti sanitari, gabinetti e bidet. Il vincitore del concorso è stato premiato dal padrone di casa, l’imprenditore Maurizio Riva.

A seguire, al secondo posto si è piazzata l’opera “Morfologia umana” di Elena Stranges, giovane artista fiorentina emigrata a Lipsia, in Germania, per cercare fortuna nel mondo dell’arte. L’eco del concorso canturino, insomma, ha passato le Alpi ed è arrivata fino in terra tedesca.

Da Bolzano alla Germania, per il terzo posto si torna finalmente dalle nostre parti. Qui troviamo Gianluca Maioli, artista di Caslino d’Erba, che ha portato al concorso la sua opera “Vino cicletta”: si tratta di una bicicletta realizzata con bottiglie, bicchieri e casse di vino.

Ma accanto al giudizio degli esperti, il concorso ha voluto premiare anche la creazione preferita dal pubblico. I visitatori della mostra, infatti, potevano votare l’opera che più li ispirava. E hanno scelto “Foresta” di Mattia Barone, studente canturino dell’Accademia di belle arti di Brera.

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