Palasport Parini e l’ultimatum scaduto
Il sopralluogo con l’azienda si farà il 16

Purtroppo la strada che conduce al faticoso iter di risoluzione del contratto pare ormai imboccata

Nessuno avrebbe voluto arrivare a questo punto, ma ormai la strada che conduce al lungo e faticoso iter di risoluzione del contratto è imboccata. Lunedì 16 ottobre è stato fissato il sopralluogo al cantiere del palazzetto Parini, per verificare lo stato di fatto dell’avanzamento dei lavori.

Un passo inevitabile, dato che nei mesi scorsi era stato stabilito un ultimatum per la Athanor Consorzio Stabile, l’associazione temporanea di imprese che sta eseguendo i lavori, ormai scaduto, che prevedeva che l’intervento di riqualificazione energetica dell’immobile dovesse essere concluso per il 30 settembre, altrimenti il Comune avrebbe concluso il contratto. Cantiere in cui, va detto, tutto quello che poteva andare male l’ha fatto.

Prima il ricordo della ditta milanese arrivata seconda nella procedura per aggiudicare l’intervento, poi il Covid, problemi strutturali emersi durante gli interventi che hanno reso necessario delle varianti e infine i costi in rialzo delle materie prime. Con contratto d’appalto stipulato il 22 luglio 2020 era stata affidata la riqualificazione energetica del palazzetto per l’importo di 1.288.151 euro, prevedendo un termine contrattuale di 240 giorni per l’esecuzione. Oltre due anni di ritardo.

L’assessore ai Lavori Pubblici Maurizio Cattaneo ha più volte ricordati che si voleva evitare la risoluzione, che bloccherà a tempo indeterminato la struttura, ma «di fronte a una situazione oggettiva, non ci resta altra soluzione».

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