Panchine, dalla Stecca del 1941
l’idea di posarle anche al Sant’Anna

«Purtroppo, di tutte le panchine che abbiamo donato, solo quelle collocate nei cimiteri di Monte Olimpino e Camerlata sono rimaste integre, senza scritte» commenta Pia Pullici, “rosa d’oro” della classe del ‘41 de La Stecca.

Como

Tornano sotto i riflettori le panchine di Como e, questa volta, è la Classe 1941 de La Stecca, diretta dal presidente Tolmino Franzoso, a voler muovere alcune osservazioni.

«Purtroppo, di tutte le panchine che abbiamo donato, solo quelle collocate nei cimiteri di Monte Olimpino e Camerlata sono rimaste integre, senza scritte - commenta Pia Pullici, “rosa d’oro” della classe del ‘41 de La Stecca - Un vero peccato, tenuto conto che una panchina tradizionale, in ferro verde, vale non meno di 600 euro». Eppure, «per servire meglio le zone più turistiche e offrire un sollievo ad anziani e malati - osserva Pullici - basterebbe che il Comune spostasse le 17 panchine di Viale Giulio Cesare, sulle quali non si siede mai nessuno.

«Al contrario, non ci sono panchine in Piazza San Fedele - precisa - in piazza Duomo e in viale Cesare Battisti. Ed è ovvio che qui servirebbero, almeno per consentire la sosta ad anziani e malati cardiaci e neurologici».

Ma non è tutto.

«Ai primi d’agosto abbiamo scritto e inviato una lettera al direttore dell’azienda ospedaliera, Marco Onofri - sottolinea Pullici - con l’intendo di sollecitare l’ospedale a dotarsi della tettoia protettiva.

«In alternativa, si potrebbe anche avvicinare l’entrata del parcheggio a quella dell’ospedale - precisa - o, con poco più di mille euro, dotarsi di una golf car che trasporti parenti e degenti dal parcheggio all’ingresso dell’ospedale»..

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