Paola, ogni nuova scossa è un trauma
Ma dall'ospedale incoraggia la madre

Stazionarie le condizioni della donna. ieri anche i suoi fratelli al funerale del marito

VILLA GUARDIA Non è ancora fuori pericolo, ma i familiari sono fiduciosi di poterla riportare a casa, non appena sarà possibile. Paola Coira – estratta, dopo ore, dalle macerie della casa di montagna a Tempera – è ricoverata nel reparto di nefrologia dell’ospedale di Chieti. Ieri, proprio nel giorno del suo quarantacinquesimo compleanno, a Roma si è tenuta l’orazione funebre per l’ultimo saluto al marito, Guido Zingari (nella foto) - 60 anni, docente di filosofia del linguaggio all’università di Tor Vergata – deceduto nel crollo della loro casa di vacanza. Si erano concessi il primo fine settimana della stagione nel paesino – Tempera – che tanto amavano e che avevano scelto come loro “rifugio” appena potevano allontanarsi da Roma, dove risiedevano. Il terremoto li ha sorpresi nel sonno. Solo Paola Coira è riuscita a salvarsi, ma ha subito un serio trauma da schiacciamento: «Le condizioni sono stazionarie – spiega il fratello Ambrogio Coira – Stanno monitorando l’aspetto renale, che è quello che preoccupa di più. Motivo per cui la prognosi resta riservata, ma siamo ottimisti. Abbiamo già messo in contatto alcuni medici che conosciamo con i loro colleghi dell’ospedale di Chieti, in modo da poterla trasferire a Como o al San Raffaele quando la terapia, che viene effettuata nei casi di trauma da schiacciamento, avrà portato miglioramenti. Al momento non è trasportabile».
Dolore nel dolore, Paola Coira non ha potuto dare l’ultimo saluto al marito. Per lei, hanno partecipato ai funerali il fratello Ambrogio e la sorella Giovanna, da lunedì in Abruzzo per stare vicini alla loro congiunta. «Abbiamo preso parte all’orazione funebre che si è tenuta a Roma, nella chiesa dei Santi Martiri Canadesi, nei pressi dell’abitazione di famiglia di Guido – conferma Ambrogio Coira – Oltre al ricordo dei parenti più stretti (presente l’anziana madre), tanti amici, conoscenti, studenti e colleghi lo hanno commemorato».
Paola Coira, nonostante sia provata dalla sofferenza fisica e ancora di più dal dolore per la perdita del marito, riesce a trovare la forza di rincuorare e tranquillizzare la madre: «Appena può, cerca della mamma – conferma Dirce Trinca - La sento al telefono. È lei che mi fa coraggio». Quello stesso coraggio che si sbriciola a ogni scossa - terribile come quella dell’altra notte - che le fa rivivere il dramma del terremoto: «Anche l’altra notte si sono sentite tre scosse e una particolarmente forte – racconta Ambrogio Coira – Per Paola ogni volta è un trauma, un’agitazione fortissima. Proprio per aiutarla e confortarla soprattutto in quei momenti, è costantemente assistita da mia sorella in ospedale».

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