Società e Costume
Martedì 13 Settembre 2011
Papà Winehouse rivela:
«Amy uccisa da ansiolitico»
Amy Winehouse sarebbe morta per colpa del Librium, un comune ansiolitico usato per combattere i sintomi dell'alcolismo: è la "nuova" teoria dell'inconsolabile padre dell'artista, Mitch, secondo il quale la celebre figlia sarebbe deceduta in seguito a una convulsione legata alla sua disintossicazione e «non c'era nessuno lì ad aiutarla»
Mitch, intervistato dal programma di Anderson Cooper sulla Cnn, ha confermato che nel corpo della cantante di «Rehab» sono state trovate tracce del farmaco, il quale - secondo lui - aumentano le possibilità di avere spasmi.
L'ex tassista, che si trovava a New York per discutere con lo storico crooner Tony Bennett (mercoledì uscirà ufficialmente il video del duetto con Winehouse, ndr) di una sua collaborazione con la Fondazione contro la droga intitolata alla figlia, ai funerali aveva detto che Amy era morta per avere smesso di bere in modo non graduale. Una spiegazione ufficiale delle cause della morte dell'artista di «Back to Black», non è tuttavia stata ancora fornita.
Di fatto la cantante, che il 14 settembre avrebbe compiuto 28 anni, al momento del decesso - secondo l'autopsia - non aveva assunto droghe. «Credo che abbia avuto una convulsione e non c'era nessuno lì ad aiutarla», si è detto certo il padre. «Tutto quello che Amy faceva, lo faceva fino agli eccessi. Ha bevuto fino agli eccessi e si è disintossicata fino agli eccessi», ha dichiarato Mitch al talkshow di Anderson.
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