«Non ci sono danni imminenti da prevenire o evidenti illeciti da bloccare», ha spiegato il giudice Gondrand de Robert. Le iscrizioni al prossimo campionato scadranno il 29 maggio. La Ferrari "prende atto" della sentenza del Tribunale di Parigi, "valuterà la possibilità di proseguire nell'azione legale intrapresa" e, in mancanza di accordo con la Fia, ribadisce l'intenzione di non iscrivere le proprie vetture al Mondiale di Formula 1 del prossimo anno.
«La Ferrari - si legge nella nota della casa di Maranello - prende atto della sentenza del Tribunale de Grande Instance avversa alla richiesta di sospendere con urgenza gli effetti della decisione del Consiglio Mondiale della Fia del 29 aprile scorso. L'esistenza e la permanenza di un diritto di veto della Ferrari, sancito da un accordo scritto ratificato dal Senato Fia, sono state riconosciute dalla Corte, così come il fatto che si tratti di una vertenza di natura contrattuale. E' di conseguenza stato anche riconosciuto che la vertenza non sia di competenza dei tribunali interni della Fia bensì delle giurisdizioni ordinarie. Ritenendo che il diritto di veto avrebbe forse dovuto essere esercitato in occasione delle riunioni del Consiglio Mondiale del 17 marzo e del 29 aprile scorsi, la Corte ha preferito rimandare la decisione sul carattere di urgenza di fronte alla giurisdizione ordinaria».
Secondo la scuderia di Maranello, la decisione odierna «non è pregiudizievole per l'esito della causa». E in caso di mancato accordo con la Fia, la Ferrari «non procederà all'iscrizione delle proprie monoposto ad una competizione che vedrebbe, con lo scenario attualmente in vigore, venir meno quelle caratteristiche che hanno reso la Formula 1 la massima espressione dello sport automobilistico e quelle ragioni che hanno portato alla partecipazione ininterrotta sin dal 1950 della Casa di Maranello. In tal caso,la Ferrari continuerà a competere in gare consone al calibro del marchio e adeguate al suo livello di innovazione e ricerca tecnologica».
Apcom
© RIPRODUZIONE RISERVATA