Pazza avventura sui ghiaccio
Aldovini: «Dura e stupenda»

«L’ultima notte, quando si è alzato un terribile vento, che mi ha fatto cadere per diverse volte»

«Me l’immaginavo dura, ma in realtà è stata anche peggio:i 340 km. non finivano più ed è durata quasi 68 ore».

Questo il pensiero di Roberto Aldovini, quarantuno anni, di S. Fermo della Battaglia che ha portato a termine e vinto l’Idita Sportla, la prima ultramaratona sul ghiaccio a piedi tra foreste, montagne, laghi e fiumi ghiacciati in Alaska. La partenza da un villaggio a nord di Anchorage, poi verso nord ovest fino ad un avamposto sperduto, Skwentna, per il giro di boa. Un’impresa al limite delle possibilità umane, con temperature costantemente attorno ai – 20 gradi. «Ed anche peggio, come l’ultima notte, quando si è alzato un terribile vento, che mi ha fatto cadere per diverse volte e ha ghiacciato le riserve di acqua e cibo, che avevo sulla slitta, che mi sono trascinato dietro per tutta la gara». L’atleta comasco è stato l’unico a portare a termine la gara riservata ai podisti ed è arrivato settimo assoluto. «Ho recuperato alcuni ciclisti che si sono fermati a dormire –spiega Aldovini -. Io invece ho riposato pochissimo: solo quattro ore, la seconda notte ad un ceck-point. Perché ho deciso di fermarmi, prima di affrontare una spianata enorme, spazzata dal vento»

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