Homepage / Como città
Giovedì 30 Aprile 2009
Permessi di soggiorno, si cambia
Per averli basta andare su internet
Nuovo sito della polizia dedicato agli stranieri: sarà sufficiente inserire un numero
«Il cittadino straniero che abbia presentato domanda di rilascio, di rinnovo o di semplice duplicazione del suo "permesso", troverà le risposte che cerca via web - spiega il capo di gabinetto della questura comasca Nunzio Trabace (<+G_CORSIVO>nella foto<+G_TONDO>) - Potrà farlo collegandosi al sito istituzionale della polizia di Stato tramite il quale accederà a una specifica banca dati informativa». A disposizione dell’utente c’è una interfaccia nella quale scegliere tra sei lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo, russo e arabo. C’è un unico spazio da compilare, quello in cui si richiede all’utente di inserire il codice numerico della propria pratica nel caso in cui la richiesta sia stata presentata negli uffici della questura, oppure il numero della assicurata, se la domanda è stata presentata attraverso le filiali degli uffici postali. Il servizio, a quel punto, sarà nelle condizioni di poter fornire le informazioni sull’esito della pratica, e del suo stato di avanzamento. Se il "permesso" di soggiorno sarà pronto, l’utente riceverà allora informazioni inerenti l’ufficio in cui recarsi per il ritiro attraverso una mappa geografica che copre l’intero territorio nazionale. Non solo: agli utenti è consentito anche connettersi al servizio attraverso i cellulari abilitati collegandosi a www. poliziadistato. mobi. La novità, nella sola provincia di Como, riguarda diverse migliaia di persone, per l’esattezza 18.047 extracomunitari, di cui 9239 uomini e 8808 donne (dati aggiornati all’altroieri). Si tratta di una Babele molto eterogenea di cittadini in larga parte provenienti dal Marocco, dall’Albania, dalla Turchia, dalla Tunisia e dall’Ucraina. Soltanto nel corso dell’anno 2008, i permessi di soggiorno rilasciati dalla questura comasca sono stati 6424. Fino a oggi, per sveltire le pratiche di rilascio e ritiro, alcune questure si limitavano a diffondere elenchi cartacei consultabili direttamente in loco dagli interessati che, imbattendosi nel numero della propria pratica, potevano passare allo sportello per il ritiro. Si trattava di un metodo che sveltiva i tempi di notifica ma che non consentiva grande fruibilità.
Con il nuovo sistema dovrebbe invece diminuire anche il numero di utenti che settimanalmente si reca di persona nelle questure, appesantendone inevitabilmente il lavoro. Soprattutto, però, si tratta di un passo ulteriore verso il definitivo "sdoganamento" delle nuove tecnologie a servizio della pubblica amministrazione, in molti casi ancora piuttosto indietro nonostante le risorse umane e finanziarie investite negli ultimi anni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA