Permessi di soggiorno taroccati
A processo 28, solo 2 condanne

Erano accusati di aver prodotto varie attestazioni di lavoro false. Inchiesta lunghissima e cambio di imputazione: tutti prescritti

Un’indagine complessa, per capire se dietro alle richieste di permesso di soggiorno ci fossero false attestazioni da parte di ipotetici datori di lavoro. Tanto complessa da durare un po’ troppo e superare i termini di prescrizione per quasi tutti gli indagati.

Si è concluso in tribunale il processo ai danni di 28 indagati, quasi tutti stranieri, accusati di aver prodotto documenti falsi per il rilascio di permessi di soggiorno. In sostanza, secondo l’accusa ci sarebbe stato un accorto tra ipotetici datori di lavoro e stranieri che avevano bisogno dei documenti per poter rimanere in Italia, per la creazione “ad hoc” delle attestazioni da consegnare poi all’ufficio immigrazione della Questura di Como.

Ma alla fine solo due sono stati condannati (pena di 4 mesi), mentre per gli altri è subentrata la prescrizione, visto che i fatti risalivano al 2006 e che il reato, da falso ideologico, è stato riqualificato in violazione della Bossi-Fini, che prevede pene inferiori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA