Pienone al Carnevale di Cantù con ottomila persone: «Che entusiasmo»

Un Carnevale da tutto esaurito, sold out con circa 8mila presenze, il massimo consentito sul circuito cittadino.

Per una seconda sfilata, senz’altro, ancor più colorata della prima, non solo dal punto di vista numerico - due settimane fa, il limite era di 5mila - ma anche, è sembrato, per una partecipazione sempre più festaiola. Un clima spensierato crescente, in vista del finale fissato fra qualche giorno, la gran sfilata di sabato grasso, terzo e ultimo appuntamento con i carri dell’Associazione Carnevale Canturino,

Vendite a gonfie vele

Questo, per chi ha avuto accesso al circuito, grazie al biglietto comprato in anticipo, soprattutto, su Internet. Ma non tutti sono riusciti ad accedere all’area del corteo dei carri: la stragrande maggioranza dei biglietti è stata venduta online, la disponibilità si è esaurita a mezzogiorno di sabato. Una parte di ticket era stata lasciata comunque agli spettatori dell’ultimo minuto. Ma, con un afflusso importante, c’è chi è rimasto senza. Qualcuno ha azzardato così anche un paio di spintoni, pur di provare ad accedere: è stata la sicurezza dell’organizzazione a gestire la situazione per riportare tutto alla calma.

I numeri spaccati dicono 4mila e 863 paganti, 2mila e 421 bambini sotto i 10 anni - per i nati dopo il 1° gennaio 2013: ingresso gratuito - e circa 600 tra carristi, figuranti e addetti alla sicurezza.

In fila per entrare

«Siamo rimasti contentissimi sia per la risposta registrata in prevendita, sia della presenza di questa seconda sfilata, con gli spettatori che hanno accettato di mettersi anche in fila per entrare - dice il presidente dell’Associazione Carnevale Canturino Fabio Frigerio - C’eravamo preparati, ma non è stato semplice. Qualcuno ha fatto storie, si è mosso anche con qualche spintone con chi era all’ingresso: è dovuta intervenire la sicurezza per ridimensionare le pretese. Ad ogni modo, tutto si è risolto molto bene, gli 8mila presenti erano contentissimi. Stupendi sia i ragazzi del Gruppo Folcloristico Pavullese e i boliviani del “Mi Viejo San Simón Bérgamo”»