Più sicuri anche al buio:
l'elisoccorso vola di notte

Grande soddifazione all'inaugurazione del servizio che rappresenta un balzo in avanti del servizio di emergenza. In provincia già operative sette basi, presto diventeranno 11

«La notte non ci fa più paura». È nato quasi per caso ma è di sicuro effetto lo slogan coniato lunedì sera alla base del 118 all’inaugurazione del volo notturno dell’elisoccorso.
«802» è un numero che può non dire niente ai non addetti ai lavori ma che è di grandissima importanza per tutti, medici, infermieri, volontari e per chi presta la sua opera nel campo dell’emergenza nel Comasco: è la sigla dell’elicottero che da lunedì potrà garantire nella nostra provincia, ma anche in tutta la Lombardia, interventi notturni.
La soddisfazione per questo risultato, cullato per dieci anni al punto di trasformarsi quasi in un incubo dall’allora assessore provinciale alla Salute, Luciano Bresciani e dal responsabile del 118, Mario Landriscina, era palpabile per due dei "padri" del progetto.
L’assessore (ora regionale) alla Salute, Bresciani rappresenta il versante politico mentre Landriscina quello operativo sul territorio di un sogno che doveva diventare realtà già nel 2001. Quello di Como doveva infatti essere il primo elisoccorso abilitato al volo notturno della Lombardia e invece ha visto la luce ieri, dopo non poche difficoltà, e che si va ad affiancare all’elicottero della provincia di Milano, già attivo di notte. «Le basi abilitate al volo notturno nella nostra provincia sono sette - ha precisato il responsabile del 118, Mario Landriscina - ma speriamo che diventino presto almeno undici. Erba, Cantù, Civenna, Zelbio, Porlezza, San Bartolomeo Val Cavargna e Lanzo d’Intelvi sono le piazzole già attrezzate, mentre quelle del futuro saranno nell’ordine Menaggio, Como, Bellagio e Gravedona. Il volo notturno per gli interventi primari prevede regole e tempi diversi da quello diurno: non si può verricellare il medico nelle immediate vicinanze di un evento come un incidente o della casa di un malato ma si deve atterrare nelle basi. Ciò, comunque, permette di guadagnare minuti fondamentali: basti pensare in caso di un infarto, ad esempio a San Fedele Intelvi, da raggiungere in ambulanza e quanto si guadagnerà in termini di tempo grazie all’intervento dell’elicottero».
Nel corso della conferenza, alla quale hanno preso parte anche il direttore dell’azienda sanitaria Sant’Anna, Andrea Mentasti e il direttore generale dell’azienda regionale emergenza-urgenza, Alberto Zoli, è stato illustrato anche il progetto della futura base operativa del 118 con elisoccorso che verrà realizzata nella piana di Brugo a Villa Guardia: un progetto da 9 milioni di euro.
Guglielmo De Vita

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