Pochi taxi, saltano i nervi
«Como trovi una soluzione»

Auto pubblica presa a calci dai turisti: «Per legge non potevo caricarli»

Una serata da dimenticare quella che ha vissuto Camillo Galante, tassista di Centro Valle Intelvi. Si trovava a Como, in piazza Cavour, dove aveva appena accompagnato dei clienti, quando un gruppo di turisti stranieri lo ha avvicinato chiedendo di salire.

«In inglese ho provato a spiegare che non potevo accompagnarli da nessuna parte, dal momento che per legge non posso eseguire corse che partano da Como, ma loro erano veramente nervosi perché aspettavano da molto tempo un taxi». La situazione degenera quando Galante riparte e si ferma al primo semaforo rosso, pochi metri più avanti: «Un gruppetto più piccolo di ragazzi, anche questi turisti, di circa una ventina d’anni, mi ha raggiunto chiedendomi di nuovo di poter salire. Ho spiegato la situazione, ma credo non abbiano capito: si sono arrabbiati e hanno iniziato a insultarmi. Quando poi stavo per ripartire hanno preso a pugni e calci la macchina». La situazione vissuta da Galante tre sere fa non è un caso isolato e fa emergere in modo eclatante un problema: le licenze sono poche (solo 45), sproporzionate rispetto alla richiesta data dalle continue ondate di turisti che raggiungono il lago, in particolare nel capoluogo.

«Questa volta mi sono spaventato più del solito - continua Galante - Non se ne può più: occorre trovare una soluzione che permetta di lavorare in sicurezza a chi trasporta clienti dalla provincia a Como. Non voglio trovarmi ancora in situazioni così spiacevoli».

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