Pogacar vince il Giro di Lombardia. Grande Bagioli, secondo

L’evento Ha chiuso una stagione colma di successi con la storica vittoria nel Giro di Lombardia

Tadej Pogacar ha chiuso una stagione colma di successi con la storica vittoria nel Giro di Lombardia, imponendosi per il terzo anno di fila nella classica d’autunno, un’impresa che finora era riuscita solo a due fuoriclasse come Alfredo Binda, quasi un secolo fa (1925, 1926 e 1927), e Fausto Coppi, che piazzò addirittura un poker tra il 1946 e il 1949.

Lo sloveno delle Uae Emirates ha staccato tutti nell’ultima discesa verso Bergamo ed ha tagliato il traguardo con quasi un minuto di vantaggio sul gruppo degli inseguitori, regolato allo sprint dall’italiano, valtellinese di Valmalenco, Andrea Bagioli che è riuscito a imporsi su Primoz Roglic. Una granbde corsa di Bagioli, che qui corre in casa, visto che è stato un atleta del Cc Canturino, gli stessi dirigenti che organizzano la corsa a livello locale, che lo seguono sempre con affetto.

Bagioli è stato nel gruppetti degli inseguitori che comprendeva Roglic, Vlasov, Yates, Carapaz. Capito la concorenza? E si è imposto nella volata.

Per Pogacar si tratta della 63a vittoria in carriera ed è la 17a in una stagione d’oro che lo ha visto trionfare in due classiche monumento come il Giro delle Fiandre e il Lombardia, oltre che nella Freccia Vallone, nell’Amstel Gold Race e nella Parigi-Nizza. Lo sloveno è poi arrivato secondo al Tour de France con due vittorie di tappa.

Tanto vincere non lo ha evidentemente fiaccato e nel 238 chilometri tra Como e Bergamo della 117/a edizione della corsa è stato sempre tra i più attivi, andando infine all’attacco sul Passo di Ganda, l’ultima salita di giornata, con le altre squadre, in particolare la Jumbo Visma di Roglic e la Soudal QuickStep di Biagioli, hanno cercato di frenarlo. Pogacar ha dato l’impressione di accodarsi ma sulla successiva discesa è ripartito di forza, aprendo presto una voragine tra sè e gli altri. «Ho provato ad attaccare in salita, dove sentivo di essere uno dei più forti, ma poi ho trovato il momento giusto nella successiva discesa - ha spiegato lo sloveno -, anche se avevo avuto un po’ di crampi e temevo di dovermi arrendere. Vincere tre volte, per la seconda volta qui a Bergamo, è un sogno diventato realtà, è stato fantastico».

Tra gli attesi protagonisti è venuto a mancare Remco Evenepoel, vittima di una caduta come vari altri partecipanti, ma la volata per il secondo posto è stata ugualmente entusiasmante: Roglic l’ha lanciata ma Bagioli è riuscito a superarlo per pochi centimetri sul traguardo, meritandosi gli applausi del pubblico. Grande festa, infine, per il francese Thibaut Pinot, che al Lombardia ha chiuso la sua carriera.

Centinaia di suoi tifosi sono arrivati a Bergamo per salutarlo, tra cori, striscioni e anche qualche fumogeno.

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