Polacchini, donna e manager
«Il sistema Como tornerà a crescere»

È amministratore delegato di Asf e, da qualche settimana, coordinatrice del Tavolo della competitività.

Annarita Polacchini, a buon diritto, rappresenta quel genere di donna che, a una professione di grande responsabilità, non ha temuto di affiancare l’impegno civico. L’investitura, peraltro, le è arrivata direttamente dalla camera di commercio di Como, a testimonianza di una stima tutt’altro che scontata.

«Immagino che la stima e la fiducia vadano guadagnate. Spero di non deludere chi le ha riposte in me. La cosa che mi sento di dire è che mi trovo molto bene in questo territorio e voglio fare qualcosa per lo stesso. Metto a disposizione le mie competenze, indipendentemente dall’essere donna».

La competitività di un territorio si misura sul terreno economico. È d’accordo? «

Perché soltanto economico? L’obiettivo del tavolo è coordinare le istanze che vengono dalle varie parti per fare sì che siano armoniche. Al tavolo siedono istituzioni, categorie, terzo settore e, non ultimi, i rappresentanti politici. È vero che se la gente non ha lavoro un territorio non può essere competitivo. Questo è il fondamento da cui partire. Da valutare, però, ci sono tutto un sistema di servizi, la qualità della vita, il welfare. Ciò è importante affinché la gente viva bene. Non c’è solo l’economia».

Leggi l’intervista su “La Provincia di Como” dell’8 marzo 2015

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nero rosso

9 anni, 10 mesi

Fatto salvo il tentativo di volere migliorare l'economia di un luogo, prima bisognerebbe migliorare i servizi a casa propria. Riguardo il servizio di trasporto pubblico, in particolare quello fornito da ASF, la donna manager dovrebbe rendersi conto della maleducazione della stragrande maggioranza degli autisti: fermate ignorate sia nella salita che nella discesa dal mezzo, modo di rivolgersi all'utenza poco consono al ruolo di autista di mezzo pubblico....per non parlare dello stile di guida.... più volte ho assistito autisti impegnati nella guida e in contemporanea in conversazioni telefoniche, più volte ho visto persone scendere dal mezzo vittime della ghigliottina delle porte...invito i carabinieri a fermare gli autobus ai posti di controllo(non le normali vetture) per verificare che gli autisti non siano alcolizzati o peggio ancora drogati!

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giuseppe mantero

9 anni, 10 mesi

Durante il periodo scolastico, per i ragazzi che scendono a Como dal lago sarebbe molto comodo che i bus facessero l'intero percorso del girone (viale Varese, Viale Cattaneo, Viale Lecco), come si era fatto quando il lungolago era chiuso, anziché andare direttamente al capolinea di Sant'Agostino. In questo modo si raggiungerebbero a piedi la gran parte delle scuole secondarie della città (Caio Plinio, Teresa Ciceri, Volta, Setificio, Casnati, Pascoli, ecc.) senza dover cambiare bus. Sarebbe un segno di sensibilità che mi auguro la signora Polacchini vorrà prendere in considerazione. Grazie per l'attenzione.

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Mattia Mantovani

9 anni, 10 mesi

Quante parole al vento. Forse sarebbe meglio gestire in maniera più razionale il servizio pubblico, che è in condizioni disastrose. Corse saltate, autobus da terzo mondo, cartelli indicatori alle fermate quasi sempre errati. Per non parlare dei prezzi dei biglietti, aumentati senza alcun criterio. Tutto il resto è retorica, molto ma molto sgradevole.

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