Presepe vivente, altro successo
Folla in centro a Cantù

I duecento figuranti, le scenografie del Melotti, il corteo e i giochi di luce hanno incantato il pubblico. Tanta gente anche alla pista di pattinaggio e a Villa Calvi

Il Natale significa anche condivisione. E essere in 200, in processione per il centro, con candele dai paraventi colorati tra le mani, aiuta a far passare il concetto. Ieri, verso le 17, nella corte privata di via Matteotti, un tempo sede dell’oratorio femminile di San Teodoro, i giochi di luce hanno illuminato, dopo il tramonto, i volti dei tanti volontari delle parrocchie della Comunità San Vincenzo.

I quali, sotto la regia dell’associazione Pro Loco Per Cantù, hanno reso possibile la seconda edizione del presepe vivente. Tra le licenze all’ambientazione palestinese, qualche tazzina di caffè espresso con cui si sono riscaldati i pastori. E l’immancabile dialetto brianzolo, in qualche scambio di battute tra i figuranti.

Scenari a cura del liceo artistico Fausto Melotti, colorati e accurati, con particolari locali, come l’immagine del campanile di San Paolo su tutte, a declinare gli sfondi per arti e mestieri di un tempo.

Sempre nel segno della Brianza, ecco quindi stagnini, tessitori, ciabattini, intagliatori e merlettaie. Per l’osteria, prego, dirigersi pochi passi più in là, in largo Amedeo: davanti al San Rock Cafè tutti si sono potuti scaldare con un buon bicchiere di vin brulè. Protagonista, ovviamente, la mangiatoia. Bue e asinello veri - tra le bestiole, anche un paio di caprette ghiotte di fieno - e la Sacra Famiglia, interpretata a turno da due nuclei.

Perché le temperature, del resto, il 18 dicembre, sono di stagione anche per i piccolissimi che impersonano Gesù Bambino, ben infagottati per resistere al gelo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA