Musica
Lunedì 10 Gennaio 2011
Preview 2011: a caccia di gloria
dagli Okkervil River ai Fleet Foxes
Calando le vendite si rimette in discussione anche la grandezza di determinati nomi. Ecco una carrellata di artisti emergenti di cui sentiremo parlare molto quest'anno
Ci piace vincere facile e puntiamo su “Born this way” di Lady Gaga, pronto per maggio, non ha importanza come sarà.
Per lei, infatti, i milioni sono assicurati mentre per Amy Winehouse, solo un lustro fa candidata assoluta allo scettro di regina del pop, il futuro non è così certo visto che il “sequel” di “Back to black” del 2006 continua a tardare e lei si segnala solo per le continue magagne con la legge.
Rispetto a costoro un nome come Mia (M.1.A.) potrebbe non dire assolutamente nulla mentre chi si muove nelle tecnologie la conosce benissimo e ora può farlo anche meglio e gratuitamente grazie al suo “Vickileekx”, ovviamente ispirato al quasi omonimo e controverso portale di Assange, scaricabile gratuitamente dal sito vickileekx.com) per farsi un'idea a costo zero. E gli Strokes, ovvero da “la la più grande band del Terzo Millennio” a “ve li ricordate?” in pochissimo tempo: il loro quarto album arriva dopo una pausa che, con i tempi di oggi, è sembrata lunghissima. Ci sarà ancora qualcuno ad aspettarli? Lo dirà il tempo ma è sicuro che formazioni che non “fanno notizia” come i gallesi Funeral For A Friend (è pronto “Welcome home Armageddon”) o i Death Cab For Cutie (per loro c'è “Codes and keys”) che generano tra i giovani appassionati di musica “indie” la stessa attesa, anticipata da tutto quello che è disponibile in rete, che accompagna opere future e magari meno interessanti come l'esordio degli strombazzatissimi Vaccines (sorta di versione ammodernata dei Ramones promossa dai manager di Kaiser Chiefs e Franz Ferdinand, con l'eccessivo sostegno della BBC). Poi ci sono casi di nomi come i Fleet Foxes o i Low Anthem che vengono, giustamente, segnalati dalla critica internazionale tra i più interessanti e influenti e sono bellamente ignorati da stampa e tv, almeno finché non arriveranno a Sanremo, al I maggio o a una di quelle strane occasioni in cui si parla di musica fuori da schemi di interesse ormai sorpassati. E non si tratta certo di un destino che colpisce solo i musicisti internazionali. Tra poco saranno nei negozi, virtuali e reali, due album che promettono molto bene, visto lo spessore delle autrici: “Torno a casa a piedi” di Cristina Donà e “2020” di Nada che ha registrato con gli Zen Circus e se artiste di questo spessore faticheranno a ottenere un po' di visibilità figuriamoci tutte quelle (e quelli) che si agitano nel variegatissimo sottobosco.
Alessio Brunialti
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