Cronaca
Venerdì 17 Marzo 2017
Provincia senza soldi per strade e scuole
Mancano 12 milioni, esposto in Procura
La presidente Livio: «Situazione intollerabile, servono subito finanziamenti da Roma» - «Con le cifre attuali è impossibile svolgere le funzioni fondamentali che ci sono state affidate»
Como
È partito ieri dalla Provincia di Como, come da ciascuna delle undici Province lombarde, un esposto indirizzato alla Procura della Repubblica, alla Prefettura e alla sezione regionale della Corte dei Conti.
Si tratta di un esposto «cautelativo», spiegano da Villa Saporiti, per evidenziare «la grave situazione finanziaria e di difficoltà nella gestione dei servizi».
L’iniziativa è stata definita da Pier Luigi Mottinelli, presidente dell’Unione Province Lombarde, «un atto dovuto per rispetto ai cittadini e alle imprese dei nostri territori, che stanno subendo un grave danno in termine di servizi, ma anche dei nostri Enti che rischiano di incorrere in gravi responsabilità morali, patrimoniali e penali». Sono a rischio, infatti, servizi essenziali, a partire dalla manutenzione e gestione di edifici scolastici e strade.
Nel 2017 il sistema delle Province dovrà infatti “contribuire” a favore dello Stato con 1,6 miliardi di euro. Peccato che tale cifra corrisponda sostanzialmente alle risorse che gli enti incassano annualmente grazie alle entrate derivanti dai tre tributi propri: Imposta di trascrizione (Ipt), Rc Auto e Addizionale tassa rifiuti valgono poco più di 2 miliardi di euro. Questo significa che per tutte le funzioni fondamentali, e in primo luogo per la gestione degli edifici delle scuole secondarie superiori, per la costruzione e gestione della rete stradale provinciale, per le funzioni di controllo e salvaguardia ambientale oltre che per le spese di personale, per quelle derivanti dai mutui e altro ancora, le Province italiane hanno a disposizione meno di 450 milioni di euro.
Per quanto riguarda, nello specifico, la Provincia di Como, la situazione di squilibrio prevista per l’anno in corso è la seguente: 47,2 milioni di entrate (imposta Rc auto, Ipt, addizionale tributo ambiente, entrate extratributarie) a fronte dell’obbligo di versare allo Stato 36,5 milioni e di spese per le funzioni fondamentali pari a 22,8 milioni. Il conto è presto fatto: a Villa Saporiti mancano 12,1 milioni.
La presidente di Villa Saporiti, Maria Rita Livio sottolinea come «questa iniziativa, condivisa da tutte le Amministrazioni provinciali italiane e concordata in sede di assemblea nazionale dell’Upi, ha tra l’altro lo scopo di evidenziare, ancora una volta, presso le autorità competenti, una situazione che oggi è diventata veramente intollerabile».
«L’esito del referendum - sottolinea Livio - ha mantenuto in Costituzione l’Ente Provinciale, ma le vicende politiche nazionali, con le dimissioni del Governo Renzi e l’avvio del nuovo Governo Gentiloni, non hanno di fatto consentito la programmazione nella legge di stabilità degli adeguati finanziamenti per lo svolgimento delle funzioni affidante alle Province».
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