Società e Costume
Venerdì 17 Agosto 2012
Pussy Riot verso la sentenza
E Playboy vuole Nadia nuda
L'accusa ha chiesto tre anni di carcere per la preghiera Punk cantata contro il presidente Putin. L'appello di Amnesty International e una lettera di solidarietà scritta dall'ex Beatle Paul McCartney
Si tratta dell'ennesima iniziativa internazionale per aiutare le tre giovani musiciste sul cui caso oggi, venerdì 17 agosto, un tribunale russo dovrebbe emettere la sentenza.
E l'ex Beatle Paul McCartney ha scritto una lettera alle tre ragazze aggiungendosi alla folta schiera di personalità della musica che hanno espresso la loro solidarietà alle Pussy Riot. Sempre in ambito Beatles, l'ha fatto anche la vedova di John Lennon, Yoko Ono. Non è mancato il contributo di Madonna e Sting.
Ma dopo la dissacrante preghiera punk anti Putin nella cattedrale di Mosca, la popolarità delle Pussy Riot a livello internazionale sembra crescere di giorno in giorno, al punto che la versione ucraina della rivista Playboy ha chiesto a una delle tre rocker di posare nuda in copertina.
Si tratta della 22 enne Nadia Tolokonnikova, giovane mamma e laureanda in filosofia dai capelli castani a caschetto sempre ordinati. In poche settimane, i suoi amici su Facebook sono saliti a 5.000 e il New Yorker ha definito la sua dichiarazione di difesa, in cui cita Pitagora, Dostoevsky e Solzhenitsyn, «un classico nell'antologia della dissidenza».
La giovane Nadia si trova in detenzione preventiva da cinque mesi assieme alle altre due Pussy Riot che hanno cantato con lei nella cattedrale di Cristo Salvatore: Maria Aliokhina e Iekaterina Samutsevich. Le tre autrici della preghiera punk rischiano tre anni di carcere per «teppismo motivato da odio
religioso».
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