Quando Como-Modena era un derby

Le due squadre hanno compiuto a braccetto – non certo in un clima di serenità - un doppio salto dalla C1 alla serie A

Sfida “normale” in serie C, a un certo punto è diventata una delle partite imperdibili. Quelle che, quando escono i calendari, i tifosi vanno subito a cercare. Domani c’è Como-Modena, torna dopo dodici anni la sfida che ha infiammato i campionati delle due squadre di fine anni ’90 e dei primi anni 2000. Sfide che, tirando le somme, sono riuscite a premiare entrambe le squadre. Perché Como e Modena hanno compiuto a braccetto – non certo in un clima di serenità - un doppio salto dalla C1 alla serie A. Adito: «Ho rivisto proprio ieri sera su internet la sintesi della sfida in serie B, vinta 1-0 grazie al gol di Taldo. Como-Modena è sempre stata una partita particolare, tanto quanto quella contro il Livorno: come dei derby, anche se di fatto non lo erano». Mario Manzo, Como-Modena è soprattutto la partita del pugno di Ferrigno: «Sono sempre state partite belle e sentite, a parte quell’episodio che riguardò Max. Il tempo cancella, o dovrebbe cancellare, certi fatti. Io non so se si siano mai incontrati o riappacificati. Perché non organizzare una partita con tutti i giocatori di quella partita?». E nella storia di Como-Modena, nel ’99, ci fu anche una mega rissa negli spogliatoi, che ebbe anche una coda in tribunale. «Ricordo che mi fermai all’ingresso del tunnel – dice Simone Braglia – e guardavo incredulo la scena che si stava svolgendo davanti a me: da uno spogliatoio all’altro volavano bottigliette e borracce. Personalmente, non ho mai vissuto le partite contro il Modena con particolare tensione».

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