Invitato da un conoscente che vi tiene una barca, ho visitato il porto di Marina degli Aregai in provincia di Imperia. Un migliaio di barche fra medie, grandi e grandissime (queste due categorie in evidente maggioranza) fa bella mostra di se e della gente che le possiede. Un posto barca costa circa 80 mila Euro (ritenuto a buon mercato perché nella vicina Imperia il costo raggiunge i 120 mila Euro) e la barca medio-piccola circa 200 mila. All'uscita del porto un cartello indica, con una certa timidezza, piccolo fra altri più grandi, la direzione della più vicina caserma della Guardia di Finanza, direzione che credo nessuno di quei signori vorrà mai prendere di sua sponte.
Cambia l'ambiente, ma il Paese è lo stesso. Mi reco a Chiasso per acquistare degli yogurth e delle fette biscottate (dette anche zwieback) di quelle marche alle quali mia moglie, nata in quel di Campione, è rimasta affezionata. Al valico di Pedrinate la Guardia di Finanza fa solo appostamenti volanti e quella mattina era una di quelle scelte per la bisogna. Alla richiesta di quali merci ho con me rispondo “zwieback” e la parola suscita la diffidente curiosità del finanziere che non la sa classificare fra le merci conosciute né fra le valute di importazione vietata. Alla delucidazione che si tratta di fette biscottate si tranquillizza, ma vuole vedere il contenuto del baule. Osserva che il mio acquisto supera di tre Euro il massimo consentito e per questa volta passi, ma la prossima… Intanto va a prendere nota dei miei documenti in un registro apposito e probabilmente vengo classificato fra gli evasori sospetti della Penisola. La prossima volta compro una barca.
Alberto Molteni
Ad ogni estate torna il solito tormentone: il fisco a caccia di evasori nei porti turistici lancia i suoi proclami che si ripetono come un disco rotto. Seguono le statistiche sugli evasori totali scoperti, i milioni recuperati, i sequestri, etc. Fumo negli occhi. La verità è che sul fronte dell'evasione fiscale il nostro Paese è da sempre perdente. Siamo in vetta alle classifiche mondiali per imponibile evaso e la politica non riesce ad andare (o non vuole ?) oltre le enunciazioni di principio. Abbiamo un sommerso da paura, un'evasione sconfinata e un tasso di crescita dei cosiddetti "poveri possidenti" che s'innalza al ritmo del 5% l'anno. In questo contesto, farsi la barca mi sembra un'ottima idea. Io la intesterei ad una società di comodo (meglio se estera) che faccia finta di noleggiarla, avendo cura di tenere i bilanci sempre in rosso. Oppure, in alternativa, ad un prestanome nullatenente ottuagenario. Vedrà che avrà le sue soddisfazioni: non ultima quella di poter riempire la cambusa di zwieback.
Pier Angelo Marengo
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